Gatteo a Mare. Il parroco chiede di pregare contro il contrasto alla violenza domestica


Don Mirco Bianchi, parroco leghista di Gatteo a Mare, appare davvero deprecabile mentre invita i suoi parrocchiani a pregare a sostegno della violenza sulle donne. Ed è ancor più opinabile che gli chieda di pregare a sostegno di chi picchia la donne a nome delle loro figlie:



In realtà il parlamento europeo non ha approvato alcuna risoluzione «che introduce il concetto di gender e il suo insegnamento nei programmi scolastici» come dichiara il sacerdote nell'offrire la sua falsa testimonianza. Il parlamento ha semplicemente approvato una risoluzione che chiede di adottare a livello europeo la Convenzione di Istanbul, ossia il più moderno trattato internazionale creato per affrontare la violenza contro le donne e la violenza domestica. Il documento stabilisce gli standard minimi per i governi in Europa nella prevenzione, protezione e condanna della violenza contro le donne e della violenza domestica.
La Convenzione include obblighi per gli Stati di introdurre servizi di protezione e supporto per contrastare la violenza contro le donne, come ad esempio, tra i vari requisiti, un adeguato numero di rifugi, centri antiviolenza, linee telefoniche gratuite 24 ore su 24, consulenza psicologica e assistenza medica per vittime di violenza. Invita inoltre le autorità a garantire l’educazione all’uguaglianza di genere, alla sessualità e alle relazioni sane. La Convenzione di Istanbul è uno strumento giuridicamente vincolante (gli Stati aderenti hanno l’obbligo di conformarsi alle sue disposizioni). A livello globale, è il terzo trattato regionale che affronta la violenza contro le donne ed è il più completo dopo la Convenzione interamericana sulla prevenzione, la punizione e l’eradicazione della violenza contro le donne (Convenzione di Belém do Pará) adottata nel 1994 e il Protocollo alla Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli sui diritti delle donne in Africa (Protocollo di Maputo) in vigore dal 2003.

Aderendo alla propaganda dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, il parroco chiede che il documento sia stralciato perché nel testo si fa riferimento all'identità di genere e non al sesso biologico e lui parrebbe ritenere che sia ingiusto che chi picchia una donna transessuale sia considerato colpevole quanto chi picchia chi è stata identificata come donna alla nascita.
Peccato che quella sia una forzatura di chi vuole usare la truffa gender come pretesto per ganatire impunità ai delinquenti che picchiano le donne. Infatti la Convenzione di Istanbul chiarisce che i governi dovrebbero mettere in atto misure preventive per cambiare gli atteggiamenti e smantellare le norme di genere modellate da stereotipi dannosi e modelli culturali discriminatori che possono a loro volta portare gli individui e le società a perdonare o accettare la violenza contro le donne. La Convenzione si basa sulla definizione di violenza contro le donne come violenza diretta contro una donna perché tale o che colpisce le donne in modo sproporzionato. Sebbene meno spesso, anche gli uomini subiscono alcune forme di violenza all’interno della sfera domestica e la Convenzione incoraggia i governi a riconoscere questa violenza e ad applicare le sue disposizioni a tutte le vittime di violenza domestica indipendentemente dal loro genere o dall’identità di genere.

Da notare è come Don Bianchi non dice di pregare per l'impunità de criminali che picchiano le mogli come ha pregato per l'impunità dei criminali che picchia i gay, ma dice di essere "vicino" ad imprecisate "preghiere" di imprecisati "genitori" in un tentativo di attribuire il suo pensiero agli altro per creare un falso consenso attorno alle sue idee.
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