Il pastore Carollo insulta Paola Egonu, sostenendo sia "anormale" chi non è bianco ed eterosessuale


Dato che il pastore evangelico Luigi Carollo pare preferire la parola di Orban a quella di Gesù, non stupisce che si dica arrabbiato davanti a chi non subisce in silenzio razzismo e omofobia. E così, è ricorrendo ai suoi soliti toni violenti che attacca pubblicamente Paola Egonu, sostenendo che il suo essere lesbica e di colore la renderebbero "anormale" agli occhi di un maschio bianco che si vanta di provare eccitazione sessuale davanti alle donne.
Se Carollo non è certo un migrante che ha dovuto abbandonare il proprio Paese per cercare un futuro migliore, è irridendo quelle persone che si diverte a dire che lui sarebbe un "immigrato" di Dio che si sente nel dovere di giudicare gli altri contro l'invito di Gesù. Ed ovviamente ci fa capire che lui condanna chi è vittima di odio, sostenendo che Dio abbia scelto di farlo nascere bianco per garantirgli la possibilità di discriminare chi ha un altro colore della pelle:



Forse non esiste violenza maggiore del voler definire cosa sia la "mormalità", anche perché gli ultimi che avanzarono quella pretesa furono quei nazisti che ci portarono alle camere a gas e ai campi di sterminio. E neppure si capisce perché Carollo senta la necessità di contrapporsi agli altri, quasi ritenesse che l'esistenza della diversità fosse una minaccia al suo ritenersi migliore degli altri perché bianco e ostentatamente attratto sessualmente dalle donne.
Asserire poi che la tolleranza e la lotta al razzismo sarebbero "relativismo etico" è un atto incommentabile, anche se probabilmente non ci si potrebbe aspettare altro da chi diceva che i reati dettati dall'odio fossero "libertà di espressione".
Commenti