L'ambasciatore ungherese a Provita Onlus: «La denatalità italiana è colpa del gender»


Dato che Provita Onlus ormai fatica a promuovere la loro amata Russia dopo che il loro venerato Putin ha mandato i suoi militari di leva a stuprare bambine ucraine di 4 anni, l'organizzazione forzanovista ha ripiegato sull'Ungheria che tanto piace a Salvini.

Sostenendo che la donna vada impiegata nella produzione di bambini, l'organizzazione di Jacopo Coghe e Toni Brandi sostengono che a dirci come costringere le donne italiane ad essere più produttive sarebbe l'ambasciatore ungherese in Vatiocano:



Il loro intervistato si lancia subito nel sostenere che dietro le loro leggi omofobe i i loro muri cnti-migranti ci sarebbe un sentimento da "cristiani":

L’Ungheria è l’unico paese in Europa che si dichiara espressamente cristiano. Lo Stato prende la sua fedeltà alle radici giudaico-cristiane sul serio: questo suo atteggiamento determina le sue politiche. La nostra Legge fondamentale comincia citando un verso del nostro inno nazionale: “Dio benedica gli ungheresi”. Di conseguenza la vita umana e la famiglia sono per noi dei valori fondamentali la cui tutela è un obbligo.

Eppure non pare che considerino molto la vita se è per respingere i poveri non esitano a costruire alti muri in filo spinato da esibire davanti a Salvini:



L'ungherese inizia poi a dire che sarebbe colpa della mancata discriminazione dei gay se le coppie eterosessuali non producono quanto i fascisti vorrebbero, ovviamente sostenendo che sarebbe papa Francesco a dirlo:

Mi fa molto male di vedere l’Italia, il paese “par excellence” associato ai bambini, vivere questo inverno demografico. Qualche anno fa ho guardato il film “La Strada” di Fellini. In quest’Italia degli anni 50 ogni villaggio era pieno di figli. Mentre oggi vedere una donna incinta nelle strade di Roma è un’eccezione. Purtroppo tutta l’Europa ha tagliato le sue radici cristiane, come anche la fede si è qui indebolita. Al centro delle società dei consumi ci sono i beni materiali e l’individualismo. La nostra epoca è inoltre esposta al rischio della “colonizzazione ideologica” (usando un termine di Papa Francesco), di quella gender che influenza le menti dei cittadini e non favorisce la crescita delle famiglie tradizionali. Dobbiamo svegliare la nostra parte più giusta, quella altruista che gioisce nel vivere in comunità e per altri.

Insomma, un conto sono i no-vax che si rifiutano di vaccinarsi per il bene comune, un contro sono i gay che dovrebbero sposare donne che noi amano per far felice Jacopo Coghe.
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