Adinolfi sostiene che la sinistra sbagli, perché i diritti non portano consensi quanto la discriminazione


Sempre sgradevole nei modi, Mario Adinolfi è tornato in televisione ad urlare che lui vuole che i figli siano riservati ai soli eterosessuali. Ovviamente si premura di parlare al maschile di Vladimir Luxuria, di riservare virgolette alle famiglie altrui e tutta la solita sfilza di offese gratuite che lui ama elargire.
Ma prima facciamo un passo indietro. C'era un tempo in cui le figlie delle seconde nozze di Adinolfi, ossia bambine che venivano ritenute nate da una peccaminosa lussuria con una donna diversa da quella che lui aveva sposato in chiesa, sarebbero state private da ogni diritto. Non avrebbero potuto ereditare e non avrebbero potuto veder riconosciuto il loro legame con chi aveva ingravidato loro madre.
Ben contento che le cose siano cambiate e che oggi le sue figlie abbiano piene tutele, Adinolfi dice di essere eccitato da una Giorgia Meloni che nega quello stesso diritto ai figli die gay. E se si parla di figli già nati che verranno resi orfani, lui insiste che la sua contrarierà alla modalità con cui sono nati dovrebbe comportare la loro provazione da pari tutele. Mica sono le sue figlie, che godono di pieni diritti anche se molti fondamentalisti avranno da ridire sul metodo con cui lui le ha concepite. E così va in televisione a dire:



Certo, lui punta il diro contro una fantomatica "lobby gay" in un Paese in cui i gay non hanno tutele contro l'odio, non godono di matrimonio egualitario e non vedono riconosciuti i diritti dei loro figli. Poi ovviamente dice che i gay sarebbero ricchi e capricciosi, in quella sua abitudine a preferire gli insulti alle argomentazioni. Ed ovviamente non ha nulla da dire sui ricconi eterosessuali che fanno figli per poi farli viver in stato di abbandono, di chi abusa dei figli o di tutte quelle altre situazioni che per mera propaganda populista lui omette.

In quella sua abitudine a parlare di sé stesso davanti ad ogni tema, Adinolfi si intesta il pensiero di sinistra, dicendo che lui arriverebbe dal Partito Democratico. Peccato che la sua partecipazione alle feste neofasciste di Milano farebeb pensare che evidentemente prendeva in giro gli elettori. Ed è aberrante dica che lui ha stabilito che la sinistra non dovrebbe puntare sui diritti civili perché lui ritiene che gli italiani siano favorevoli alla discriminazione e all'odio.
Quindi ci faccia capire. Se si trovasse in mezzo ad un gruppo di preti e se la maggioranza di quei preti si dichiarasse pedofili, è per compiacere la maggioranza che lui accetterebbe lo stupro di una minore? Oppure possiamo pensare che le idee vanno portate avanti perché giuste, non perché fonte di guadagni facili grazie al crescente egoismo promosso dai populisti?
E davvero il leader di un partito che nessuno vota vuole dire alla sinistra che lui ha deciso che loro stiano sbagliando a difendere i diritti civili perché dovrebbero dire quello che dice lui? Davvero si dice "cristiano" e poi va in televisione a dire che il facile profitto vada preferito al bene?


Facendo propri gli slogan che Alexey Komov consegnò a Salvini nel 2013, Adinolfi dice che i bambini diranno ai genitori gay: «Con quale diritto, con i vostri soldi e la vostra prepotenza, mi avete negato il diritto di avere mia madre?».
sarà, ma ad oggi abbiamo la figlia adottiva di Gandolfini che è andata in piazza a chiedere p4rché le abbiano imposto un padre simile. Abbiamo migliaia di figli di etero che si domandano cosa abbiano fatto di male nell'avere genitori tanto orribili. E sinceramente bisogna vedere se i figli gay non saranno felici di aver avuto ottimi genitori, anche se lui dice che il bambino vuole avere i figli che dice lui. Anche pessimi, anche violenti, l'importante è che ci sia un pene e una o più vagine.
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