Chi se ne frega per il ritardo diagnostico per l'endometriosi. Il problema di Pillon e Coghe è la mancata discriminazione degli uomini trans


Per l'organizzazione forzanovista Provita Onlus e per l'ex senatore leghista Simone Pillon, il problema non è la notizia di un grave ritardo diagnostico per l'endometriosi. Chi se ne frega, tanto la donna deve concepire nel dolore e due doloretti mestruali in più non sono un problema per loro.
Ad interessarli è solo che a loro non sta bene che La Stampa possa parlare di "persone assegnare femmine alla nascita" al posto di dire che le persone transessuali non andrebbero riconosciute come sostengono loro. E così, è ricorrendo ai suoi soliti toni irrisori che l'ex senatore leghista scrive:



La "fonte" delle sue polemiche pare essere quella solita organizzazione forzanovista che da anni si occupa di collaborare con lui nella promozione della discriminazione.



In realtà a palare di "persone assegnate femmina alla nascita" è la quasi totalità dei siti che si sono occupati del tema, ma evidentemente Pillon e Jacopo Coghe preferiscono prendersela con i giornali a loro sgraditi per non sprecare un'occasione per fare un po' di diffamazione a basso costo:



Forse loro sono abituati ad un Salvini che va su TikTok e ad un Nicola Porro che fa "toc toc", eccitati da un mondo populismo che campa sulla semplificazioni. Ma è un bene che un comunicato stampa realizzato da dei medici possano riportare definizioni che abbiano hanno senso in ambiente scientifico, dato che anche gli uomini trans rischiano di essere colpiti dall'endometriosi.
Quindi Pillon e Coghe potranno fare i bulli come loro abitudine, ma è un bene che la medicina passi sopra la loro ideologia e chiarisca che i loro pruriti sessuali non rappresentano l'unico modello esistente.
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