Il candidato di Adinolfi: «I gay non hanno diritto ad avere un figlio. Un padre non biologico non è nessuno»


Il candidato sindaco di Adinolfi a Treviso dice che lui avrebbe tanti amici gay e che ritiene siano «gente educata e rispettosa» che non sporca per terra e magari usa pure la lettiera per fare i suoi bisogni. Ovviamente precisa che lui lui vuole che si dica sarebbe «normale» solo l'uomo che fa sesso con una donna.
Sostiene che sarebbe «contro natura» il fatto che una famiglia gay possa volere figli, perché non possono procreare. Mica come quel loro Gandolfini che non può procreare ma può adottare tutti i figli che vuole perché è eterosessuale.. Ritiene anche che i genitori dei bambini gay «non sono i suoi genitori. Uno potrebbe essere il padre, l'altro non è nessuno» e si è mostrato molto arrabbiato verso chi osa sostenere che un padre non biologico, come tutti i genitori adottivi, andrebbe ritenuto «nulla»:


Sottolinea che lui esige che nei confronti delle famiglie non venga usato il termine "matrimonio", evidentemente da riservare solo alle due unioni matrimoniali di un maschio eterosessuale come Adinolfi. Dichiara che lui «non è d'accordo» col fatto che una coppia omosessuale possa aver eun figlio perché lui sostiene che «questa coppia non ha diritto di avere un figlio».
Mostrando di non sapere di cosa sta parlando, il candidato di Adinolfi si inventa persino che i gay andrebbero in Ucraina a «comprarsi» i figli. Cosa ovviamente falsa, dato che in Ucraina possono accedere alla GpA solo quelle coppie eterosessuali che loro tanto decantano.
A spiegare che la GpA è solo mero pretesto per non dire chiaramente che loro ce l'hanno solo con i gay, il candidato di Adinofli precisa che lui sarebbe contrario anche alle adozioni perché «la natura ci dice che un bambino viene su con un papà e una mamma». E se fa sorridere come si appellino a interpretazioni ideologiche della «natura», è la natura a dirci che tanti bambini crescono con un solo genitori, tanti altri vengono cresciuti da zii e la storia è piena di figli cresciuti da due uomini o due donne.

Il signor Luigino Ranca arriva persino a paragonare i figli die gay alle donne che Hitler fece stuprare da soldati tedeschi, sostenendo che sarebbero cresciuti «disadattati» perché «non sapevano chi era la mamma».

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