Il garante per l’infanzia critica la crociata della Meloni contro i diritti dei figli delle famiglie omogenitoriali


È il buonsenso a rendere evidente che un bambino nato in uno di quei 19 stati europei che contemplano l'omogenitoriali non possa essere resi orfano se dovesse malauguratamente varcare i confini italiani. Eppure è per compiacere le pretese dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus che Giorgia Meloni e Matteo Salvini promettono il loro personale impegno nel revocare il diritto alla libera circolazione dei figli di coppie omogenitoriali, garantendo che la mancata adozione delle norme europee sul tema potrà privare quei minori dalle loro figure genitoriali se oseranno mettere piede nel loro feudo.

Se pare evidente che la loro decisione sia prettamente ideologica e finalizzata a promuovere omofobia, è Carla Garlatti, in qualità di Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, alla commissione per le politiche dell’Unione Europea del Senato, a spiegare come il regolamento proposto dall’Unione Europea sia in linea con le disposizioni della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nella quale gli Stati si impegnano ad adottare ogni soluzione per evitare discriminazioni al minore, incluse le condizioni dei suoi genitori:

La proposta di Regolamento europeo non si occupa di diritto di famiglia interno, che resta di esclusiva competenza dello Stato italiano. Si preoccupa, invece, di chiarire gli aspetti relativi a quali norme applicare per l’accertamento e il riconoscimento della filiazione sul piano transnazionale. E questo, a mio giudizio, lo fa nel pieno rispetto della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in particolare del principio che a prevalere debba essere l’interesse del minore.

Ed è dunque contro il bene dei minori che Giorgia Meloni tornerà a farsi promotrice dell'omofobia russa attraverso azioni governative che cercano di punire i bambini per il loro essere nati in famiglie che non piacciono a Mosca. E così, è con una prepotenza molto preoccupante che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia intendono andare contro le richieste avanzate dalla Corte Costituzionale Italiana, dall’Unione Europea e dall’Onu per la tutela dei minori.
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