Il Governo Meloni vuole riscrivere la storia: «Via Rasella pagina tutt'altro che nobile»


Il Governo Meloni pare voler riscrivere la storia, inventandosi una narrazione che serva a riabilitare i nazifascisti attraverso il tentativo di screditare la resistenza.
In qualità di presidente del Senato di Fratelli d'Italia che rivendica il suo collezionare busti del Duce, Ignazio La Russa ha dichiarato: «Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS. I partigiani rossi non volevano un'Italia democratica perché avevano il mito della Russia comunista».

Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell'Anpi, ritiene che li parole di La Russa su via Rasella «sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza»:. «Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani. L’attacco di via Rasella, pubblicamente elogiato dai comandi angloamericani, fu la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea [...] Dopo la Presidente del Consiglio, anche il Presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italian»
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