La Roccella si inventa accuse di "razzismo" contro le famiglie gay


Dato che il 90% di chi accede alla GpA è eterosessuale, non si capisce perché Eugenia Roccella parli solo dei genitori gay, accusandoli di qualunque cosa le passi per la testa. E così oggi ha deciso di accusarli di razzismo, dichiarando: «La maternità surrogata ha connotazioni razziste. L'ovocita di una donna nera costa meno di quello di una donna bianca. Sono convinta che i genitori omossessuali possono essere ottimi genitori, ma il punto non è questo».
In realtà pare che il problema sia proprio quello, visto che la Roccella tentò di sostenere che i genitori gay fossero meno validi di quelli eterosessuali, salvo poi essere sbugiardata da vari ordini scientifici. E se così non fosse, da domani si batterebbe per l'adozione delle famiglie gay.
La Roccella ha poi sostenuto che «due genitori dello stesso sesso non possono fare un figlio, questo il punto che si vuole cercare di scansare. Il reato universale dell’utero in affitto certo è che è fattibile, c’è un apposito reato nel codice penale».

E se anche Gandolfini non può fare figli anche se la Meloni lo lascia libero di procurarseli spendendo migliaia di euro in adozioni, la GpA costituisce reato solo se consumata sul territorio nazionale. Fatto che lei ha cercato di negare mentre era ospite dei soliti programmi populisti di Rete 4:



E se la destra confida che puntare sul tema più controverso possa aiutare le organizzazioni forzanoviste ad ottenere le leggi anti-gay che hanno sempre sognato, il tema non è mai stato la GpA. Il tema vero è il diritto dei figli delle famiglie arcobaleno a vedere riconosciuti entrambi i genitori che li crescono. Diritto che, come ha detto la Corte Costituzionale, non può essere riconosciuto attraverso l’adozione per motivi particolari come sostiene la Roccella (che peraltro si pronunciò contro quelle adozioni ai tempi della legge sulle unioni civili, definendo la stepchild adoption “un abominio”).
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