La strana concezione di "laicità" di Mario Adinolfi


Mario Adinolfi appare abbastanza noioso nel continuare ad andare in televisione a dire che ai figli degli altri dovrebbero essere imposti rituali confessionali. Invitato da Canale 5 ad inveire contro un preside che non imporrà la benedizione pasquale del vescovo si suoi studenti, il fondamentalista romano se c'è uscito dicendo:

Le benedizione pasquale è cosa che facciamo da cento anni. Quando andavamo a scuola noi ce la ricordavamo come abitudine normalissima e che oggi sia diventata oggetto del contendere è un elemento piuttosto preoccupante. Non capisco perché un po' d'acqua faccia paura a qualcuno che crede che quell'acqua sia nulla. Per una moltitudine di persone quell'acqua ha rilevanza e dunque ha sua di cittadinanza nella scuola.

Peccato che potremmo chiederci perché l'amore tra due persone dello stesso sesso faccia così paura ad un Adinolfi che ritiene che quell'amore sia nullo. E non va meglio col suo sostenere che una maggioranza dovrebbe sempre imporsi sugli altri, anche se la imprecisata "moltitudine" di cui lui parla potrebbe tranquillamente andare a farsi benedire in quelle vhiese che, anche causa di personaggi alla Adinolfi, dono sempre più vuote. Infatti la scuola è un luogo in cui si va per studiare, non per pregare.

Ancor più tragicomico è stato il suo tentare di sostenere che "laicità" significhi imporre la religione cristiana cattolica:

La scuola è laica, come la Repubblica. Ma non è atea. Essere laici non vuol dire essere atei. Perché imporre l'ateismo è contraddire il principio di laicità. Noi siamo in Italia e il 95% dei bambini che frequenta le scuole è battezzato. L'ateo festeggia la Pasqua e festeggia la pasqua cristiana e festeggia il natale cristiano. La religione è l'elemento costitutivo del nostro Paese, negarla sarebbe il contrario della laicità.

Peccato che non organizzare rituali religiosi in classe non significhi essere atei, significa semplicemente ritenere che esiste un posto in cui si va a studiare e altri posti in cui si va a pregare. Ed è indicativo che Adinolfi citi il numero di battezzati e non di credenti, dato che i fondamentalisti stanno allontanando sempre più persone dalle chiese.
Potremmo anche notare che il Natale "cristiano" è in realtà una festività inventata dalla Chiesa per sostituire la festa del sole pagana o che la Pasqua è comunque imposta come festività civile.

Il punto di più basso è stato quanto Adinolfi e la sua amica Hoara Borselli hanno tentato di sostenere che la scuola dovrebbe imporre benedizioni e crocefissi per "tradizione". Praticamente si dicono pronti ad irridere i riti cristiani pur di imporsi sugli altri, chiarendo come il loro fine sia sempre e solo la sopraffazione del prossimo.
E dato che Adinolfi sostiene che la scuola non debba poter tenere corsi di rispetto perché dovrebbe limitarsi ad insegnare la matematica e la geografia, come che la sua opinione cambia quando è lui a voler indottrinare i bambini. E chiederà un consenso informato ai genitori o lo prende solo quando sono i suoi elettori che vogliono corrompere all'omofobia i propri figli?
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