Provita Onlus si dice «soddisfatta» dalle parole anti-lgbt della Meloni e chiede nuove leggi transfobiche


A nome dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, Jacopo Coghe chiede che Giorgia Meloni tenga fede al contratto che siglò con loro e con alcune organizzazioni russe nel 2019, passando dalle invettive contro una fantomatica "ideologia gender" all'introduzione di leggi marcatamente anti-gay.



In particolare, Provita Onlus chiede restrizioni al diritto di scelta delle donne, la sistematica discriminazione degli studenti trans e il pagamento pubblico delle donne che metteranno il loro utero a disposizione di Coghe per una produzione intensiva di bambini dalla pelle bianca a cui imporre la sua ideologia.

Nel suo articolo, Jacopo Coghe spiga che lui ha deciso che la mancata discriminazione dei ragazzi trans sarebbe «illegale». Ovviamente nessuno ha mai avvalorato quella teoria, ma si sa che una certa destra ama affermare che le loro pretese sarebbero un dato di fatto dato che confidano ci sia sempre qualche certino che finisce col credergli. Ed ovviamente si inventa anche che il rispetto sarebbe dannoso per i bambini, anche se la scienza ci spiega che la carriera alias è fonte di enorme giovamento per la salute mentale dei giovani. Fatto sta che l'estremista scrive:

C’è poi la questione gender. La Meloni anche su questo punto è stata chiara e inequivocabile nelle risposte: «le donne sono le prime vittime dell’ideologia gender». Il premier ha infatti condannato il presunto «diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo, al di là di qualsiasi percorso chirurgico, farmacologico e anche amministrativo».
Non solo le donne, ma anche i bambini sono vittime dell’ideologia gender, promossa nelle scuole da associazioni e attivisti LGBTQIA+: pensiamo ai progetti gender o all’illegale Carriera Alias che viene proposta in molti istituti scolastici e per la quale abbiamo diffidato oltre 150 scuole in tutta Italia. Si tratta di istanze pericolose e dannose perché rischiano di instaurare nella mente di giovani e bambini la convinzione che si possa nascere in un corpo sbagliato e per questo cambiare genere in qualsiasi momento.

Non stupisce che Jacopo Coghe mistifichi la transessualità, ancora una volta ricorrendo a quella sua abitudine a cercare di imporre visioni distorte della realtà allo scopo di indurre i più sprovveduti a quella discriminazione di cui lui si fa promotore. E se per Coghe il termine "gender" indica tutto e niente in quanto truffa culturale ideata dalle lobby omofobe per spaventare gli omofobi, è confondendo identità di genere e orientamento sessuale che si mette ad urlare che i bambini vanno dato in adozione solo a chi dà dimostrazione di praticare sesso con una donna:

Il gender, poi, entra anche nell’ambito familiare e genitoriale. «Non conosco nessuno che rinuncerebbe a uno dei propri genitori», ha detto Meloni. I bambini, per il premier, hanno diritto ad avere il massimo e questo massimo è rappresentato da «una mamma e un papà». Una realtà, purtroppo, non così scontata e messa sempre più spesso in pericolo da coloro che vorrebbero legittimare e aprire alla genitorialità per coppie omosessuali è alla legalizzazione dell’utero in affitto.

Anche qui la confusione è tanta. Sostenendo che sia meglio un cattivo genitore che si porta a letto una o più donne a due bravi genitori gay, tenta di confondere le acque tra adozione e GpA. Dicendo che i bambini non devono poter essere adottati dai gay e che alle donne vada vietato di poter usare il loro corpo come credono, Coghe inizia a vantarsi del suo impegno nel cercare di rendere orfani di genitori in vita tutti quei bambini che lui non voleva potessero nascere. E come atto di ritorsione verso i loro genitori, lui cerca di colpire il più debole nella speranza che è togliendo diritti al minore che il genitore sceglierà di non farli crescere in Italia:

Ecco perché Pro Vita & Famiglia è in prima linea, da anni, nel chiedere lo stop alle trascrizioni anagrafiche che vogliono legittimare due “padri” o due “madri” per un bambino e, soprattutto, nel chiedere che l’utero in affitto diventi, una volta per tutte, reato universale. Un obiettivo che, speriamo, riuscirà a raggiungere proprio l’attuale Governo guidato da Giorgia Meloni.

D'altronde la logica di Coghe, secondo cui bisogna far del male ai bambini per spaventare i loro genitori, pare ricalcare l'idea della meloni sull'immigrazione e il suo dire che è impedendo i soccorsi in mare che lei spera di fermare le partenze una volta che il fondo del Mediterraneo sarà riempito da cadaveri che potevano essere salvati.

Coghe ci tiene a precisare che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus di dichiara «soddisfatta» dagli attacchi alla vita e alla dignità delle persone lgbt da parte della loro Giorgia Meloni, ma che ora vogliono leggi che impongano discriminazioni:

Frasi e parole - queste del premier nella sua intervista a Grazia - che ci soddisfano, ma allo stesso tempo caricano lo stesso Governo e la stessa Meloni delle responsabilità di mantenere le promesse attraverso una chiara azione legislativa. Siamo infatti grati al Presidente del Consiglio per le sue dichiarazioni, saremo per questo ancor più vigili, chiedendo a Governo e Parlamento di portare avanti sempre più concretamente politiche a favore della Vita, della Famiglia e della Libertà Educativa.

Buffo parlino di difesa della "vita" mentre tacciono sui morti di Crotone, che parlino di "famiglia" mentre chiedono leggi che strappino i genitori ai figli dei gay o che citino una imprecisata "libertà educativa" chiedendo che la scuola non interferisca con la violenza ideologica die genitori omofobi.
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