Provita Onlus torna a chiarire che la GpA è un pretesto: a loro interessa solo che ai gay sia negata la genitorilità
Dato che lui chiede che le donne siano private da ogni diritto di scelta e costrette con la forza a subire il suo volere sui loro corpi, pare evidente che la retorica di Jacopo Coghe contro la GpA non sia altro che un mero pretesto con cui cercare di aizzare l'opinione pubblica cavalcando il tema che è più facilmente manipolabile a fini ideologici.
Ed infatti la sua organizzazione forzanovista appare già al lavoro per sostenere che a gay andrebbe negata ogni tipo di genitorialità perché loro si sono inventati che i bambini avrebbero bisogno di un padre maschio e di una donna che, a detta del loro sottosegretario alla cultura, abbia il dovere di rivestire il ruolo di "tr*ia".
Peccato che la loro teoria sia basata sul nulla. Se è vero che loro vorrebbero recludere i loro figli in casa al fine di imponendogli una "scuola parentale" che garantisca il loro indottrinamento all'ideologia del padre secondo l'agenda degli evangelici di estrema destra statunitensi, è altrettanto vero che nel resto del mondo i figli hanno relazioni sociali e avranno ugualmente contatti con tutti i sessi.
Se così non fosse, Coghe dovrebbe sostenere che tutti i figli di vedovi o vedove dovrebbero essere ritenuti bambini cresciuti male. Ed è altresì vergognoso il loro cercare di spacciare le loro pretese da simpatizzanti della Russia di Putin come presunti "diritti dei bambini". Infatti i bambini avrebbero anche diritto a quell'educazione al rispetto che loro vorrebbero negargli o di non essere molestati dai loro resti pedofili, ma non pare che quei temi interessino molto chi vuole solo imporre di quale sesso debbano essere i genitori dei figli altrui.