Salvini torna a usare la figlia per la sua campagna elettorale

Quando Salvini venne pizzicato a far giocare i suoi figli con le moto d'acqua della polizia, lui urlò ai giornalisti che i bambini dovevano essere tenuti fuori dalla politica. Peccato che nessuno accusasse il figlio e che tutti puntassero il dito contro di lui.
Da allora Salvini ha iniziato ad usare i minori a fini di propaganda, arrivando persino a procurarsi finti bimbi di Bibbiano da usare sui suoi palchi elettorali. Ed anche oggi ha usato sua figlia, incitando i suoi all'odio a fronte di un commento di cattivo gusto scritto da un perfetto sconosciuto che lui si è premurato di rendere ben identificabile (cosa che sarebbe vietata dalla legge):



Esattamente, quale sarebbe il senso di dare visibilità nazionale ad un commento isolato? E perché non ostenta una simile indignazione davanti a quei suoi elettori che auguravano la morte ai migranti di Cutro? O quando scrivono che i migranti devono diventare cibo per pesci?

Incitati dal ministro allo squadrismo, i suoi si sono organizzati per colpire l'autore del post grazie ad un Salvini che ne ha reso pubblico il nickaname:



Attualmente l'account risulta inesistente. Non è chiaro se Salvini sia riuscito a farlo chiudere grazie alle probabili minacce dei suoi o se sia stato occultato per altri motivi. E se nessuno mette in dubbio il cattivo gusto del commento, preoccupante è un ministro che usa il suo partito per far chiudere la bocca a chi lo contesta.
Andrebbe poi capito se il post dia reale, dato che uno screenshot effettuato a 15 secondi dalla pubblicazione appare un po' sospetto.

Già in precedenza usò la figlia per messaggi propagandistici contro il contrasto alla pandemia, sbattendo non censurate di sua figlia a fini di propaganda politica:



La minore venne sbattuta sui giornali anche in occasione della sua comunione:



Visto che Salvini vuole imporre ai figli degli altri il presunto "diritto" di avere i figli del sesso che dice Putin, forse potremmo osservare che i suoi figli avrebbero il diritto di mon essere usati per la sua propaganda.