Il Governo Meloni vuole affittare l'utero delle donne italiane, proponendo una sorta di "tassa sul celibato" in stile Mussolini


Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno introdotto piani di aiuto agli evasori fiscali, prevedendo agevolazioni a pioggia che in molti casi renderanno economicamente più conveniente pagare le multe che le tasse. Ma poi toglieranno la fonte di sostentamento a migliaia di disoccupati, dicendo che chi vorrà sopravvivere dovrà affittare il suo utero allo stato e lasciare che Salvini e Meloni paghino i loro bambini a spese della collettività.



Dato che Lega e Fratelli d'Italia ritengono che la la loro idea di "famiglia" sia basata sull'eterosessualità (indipendentemente dal numero di fidanzate, ex mogli, escort e figli concepiti al di fuori del matrimonio), pare evidente che tutti i cittadini lgbt saranno esclusi dal welfare. Saranno escluse anche le donne che hanno superate i cinquant'anni, in quanto non più produttive in termini di prole. E non potrà avere sussidi chi non ingravida una donna, partecipando alle teorie meloniane sulla necessità di trasformare la maternità in un sistema di allevamento intensivo.

Naturalmente Salvini tace sul fatto che lui fosse al governo quando Lega e M5S introdussero il reddito di cittadinanza, così come non dice che gli aiuti alle famiglie e il carcere per i "furbi" erano già previsti. Inoltre non spiegano quali incentivi daranno, dato che al momento gli importi parrebbero essere stati tagliati.
La proposta pare inoltra una forma moderna della "tassa sul celibato" che fu imposta da Mussolini. Ed è un po' buffo che Salvini dica che sia necessario mandare tutti in carcere, tranne chi ci ha rubato 49 milioni di euro.
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