Il leghista Pillon accusa gli stilisti di voler «femminilizzare il maschio»
L'ex senatore leghista Simone Pillon ha dichiarato guerra agli stilisti, sostenendo che lui si sentirebbe minacciato nella sua virilità dai loro abiti. In particolare, li accusa di voler «femminilizzare il maschio e demolire l'identità dei più giovani».
E se Pillon potrebbe non apparire l'uomo più adatto a sindacare di virilità, ovviamente lui se ne esce dicendo che gli abiti sarebbero frutto di «scemenze gender» in quella sua convinzione che insultare e offendere possa sostituire le argomentazioni. Poi, tutto tronfio del suo paillon, dice che lui ha deciso che «i maschi sono maschi, e si vestono da maschi!» perché le ballerine sarebbero da «stilisti fluidi».
A Pillon si potrebbe speigare che il suo dire che i maschi dovrebbero «vestirsi da maschi» è un concetto astratto, dato che tuto andrebbe contestualizzato nell'epoca in cui si vive. I suoi nonni si stracciavano le vesti davanti alle minigonne e forse lui stesso mai indosserebbe dei jeans strappati. Ma c'era un tempo in cui i maschi indossavano parrucche, capelli lungi, trucco, calzamaglia, tacchi e gonnellino... se tutto fosse immutabile come sostiene Pillon, oggi lui dovrebbe vestirsi più o meno così:
Lascia perplessi anche il constatare quali siano le priorità di Pillo, ossia ordinare ai figli degli altri che lui li vorrebbe vestiti come dice lui perché lui crede che il papillon faccia molto maschio.