Il pastore Carollo va in televisione ad insultare i gay: «Urtano la mia sensibilità»
«I Gay Pride urtano la mia sensibilità» e sono «una bracconata». È per usare questi squallidi insulti che il pastore Luigi Carollo è partito da Modena alla volta di Cologno Monzese per offrire il suo contributo alla propaganda della discriminazione dagli studi di Del Debbio.
Forse non dovrebbe stupirci, dato che il pastore era quello che pregava insieme all'ex senatore leghista Simone Pillon per invocare la venuta di Orban dopo essere stato ospitato a Zona Bianca per aver scritto messaggi a sostegno dei crimini d'odio sul corpo della figlioletta minorenne.
Tralasciando il fatto che i Pride non si chiamino più "gay pride" da anni, fa pensare che il pastore abbia sentito la necessità di ostentare la sua omofobia anche se era stato chiamato da Del Debbio a difendere la docente di Oristano che imponeva preghiere e rosari ai bambini, ossia per parlare di un tema che con i gay non c'entrava nulla.
Ma l'esponente della Sabaoth Church ha giurato su Dio che lui al Pride di Modena avrebbe visto «persone al guinzaglio, svestite e che si prendeva gioco di Gesù». Insomma, tutto fa pensare ad una falsa testimonianza finalizzata a corrompere al pregiudizio i poveri di spirito. E pazienza se qualcuno potrebbe ritenere che ad irridere Gesù sia proprio quel tale che lo cita a casaccio sostenendo che Dio la penserebbe come lui su tutto e contro tutti.
Tanto è bastato per fargli ricevere i complimento di Mirko De Carli del partito omofobo di Mario Adinolfi, di Elia Rovera quale autore di innumerevoli articoli anti-gay che posa felice al fianco di Roberto Fiore e di Manuela Antonacci quale co-fondatrice delle "sentinelle in piedi" che lavora per Cascioli e Provita Onlus:
Come presto per inveire contro i gay, il pastore modenese ne n'era uscito dicendo: «Se la maestra avesse fatto educazione gender sarebbe eroe nazionale». Poi ha detto che quei "comunisti" del comune di Modena gli avrebbero vietato di andare in piazza ad «evangelizzare» i passanti ma non avrebbero vietato il Pride, offendendo il suo dirsi "cristiano".
E qualcuno pare avergli dato pure tetta, con i suoi che paiono eccitati da chi contrappone il presunto permesso negato per un'evangelizzazione di piazza alla sua avversione contro i gay e i loro diritti:
Peccato sarebbe interessante scoprire cosa avesse chiesto il pastore, dato che il suo dire che il Comune glia avrebbe negato il permesso di evangelizzare i passanti perché di sinistra (e quindi non di destra come lui dice debba essere chi cita Gesù a fini di propaganda politica) non ci spiega perché quattro giorni fa si vantava di essere in piazza ad evangelizzare:
Se il pastore ha ottenuto il permesso per quella sua "bracconata" e non per l'altro evento, forse ci sta tacendo alcuni dettagli importanti. E se lui giura su Dio che al Pride avrebbe visto imprecisate "persone al guinzaglio", chissà quanto modenesi potranno trovare che si faceva fustigare per strada.
Curiosa è anche la teoria di Carollo sul fatto che il «popolo di Dio» avrebbe pregato per lui perché le sue invettiva contro i Pride sarebbero servite a «difendere la fede». Ci tiene anche a dire che sua moglie pregava per lui, motivo per cui Dio gli avrebbe concesso share al posto di ascoltare chi chiede la pace nel mondo:
Clicca qui per guardare il video.