La destre vandalizzano il gay Center con manifesti omofobi che delirano su una presunta "eterofobia"


L'organizzazione di estrema destra di Azione Frontale è tornata a vandalizzare la sede del Gay Center di Roma con alcuni volantini omofobi di rara bruttezza. Tra le solite fotografie decontestualizzate usate per corrompere all'odio i neofascisti, hanno scritto: "Basta all’imposizione LGBT, liberi di non pensarla e di essere come voi. Combattiamo l’eterofobia".
Il surreale concetto di "terofobia" è una truffa culturale promossa da personaggi alla Simone Pillon, i quali sostengono che chiunque ostacoli le loro crociare finalizzate all'istigazione alla discriminazione offenderebbero la loro presunta ma ostentata eterosessualità.

Nel 2015 gli estremisti di Azione Frontale affissero manifesti omofobi che ritraevano il volto di una bambina sofferente e la scritta “No alle adozioni gay”, così come nel 2017 usarono una fotografia Miguel Bosè accompagnata dallo slogan "un bambino non è un capriccio per uomini viziati". A detta loro, infatti, i bambini dovrebbero essere ritenuti un capriccio per neocatecumenali impossibilitati alla procreazione che investono ingenti quantitativi di denaro prendere in adozione manciate di figli che poi vanno in piazza a denunciare le violenze subite dei loro genitori adottivi.

«Da anni siamo bersagliati da affissioni e atti intimidatori con matrice omofoba di estrema destra -dichiara Rachele Giuliano di Arcigay Roma- Purtroppo dobbiamo far rilevare che, secondo i dati riportati da ILGA Europe, l’Italia continua ad essere uno dei paesi che meno tutela le persone LGBT+ in Europa, superata addirittura dall’Ungheria di Orban. Come si può parlare addirittura di “eterofobia” in un paese che manca di una legge contro l’omotransfobia? O dove ancora oggi, nel 2023, non è riconosciuto nemmeno il diritto al matrimonio egualitario?».
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