La dottoressa che ha certificato le stimmate di Trevignano è ai vertici di IppocrateOrg e lavora per la commissione sanità del Senato


Nulla di strano. A Trevignano, la presunta veggente Gisella è sparita e non è più disponibile a incontri. Ripetutamente promossa da Mario Adinolfi su Canale 5 e già nota alle forze dell'ordine per precedenti truffe, si pensa sia scappata all'estero dopo che la Procura di Civitavecchia ha iniziato ad indagare sulle presunte lacrimazione che lei sosteneva scaturissero statuina della madonna. Nel frattempo si era riempita la tasche, ottenendo centinaia di migliaia di euro dai fedeli che si erano fatti ingannare.
Al momento Adinolfi non si è ancora scusato con tutte le persone che ha insultato, offeso e calunniato mentre urlava che chi non dava credito alla sua veggente avrebbe offeso quei "cristiani" che lui sostiene di rappresentare anche se nessuno lo ha mai nominato loro rappresentante.

Ma ancor più grave è come la dottoressa che ha certificato le stimmate della signora di Trevignano è al vertice di IppocrateOrg e lavora persino per la commissione sanità del senato.
Il movimento IppocrateOrg, fortemente promosso dalla solita Silvana De mari, era quel gruppo di estrema destra che contestava le misure contro il Covid e che vedeva in Trump e in Steve Bannon i loro punti di riferimento.
Ai vertici di quel gruppo di medici “non allineati al regime” c'è Robert Malone, un controverso professore che fornì a Salvini la bufala dei vaccini come causa delle varianti. E c'è anche Rosanna Chifari, dal 2009 consulente per la Commissione Sanità del Senato della Repubblica Italiana.
Ovviamente IppocrateOrg sconsigliava i vaccini sostenendo che nessuno se ne sarebbe assunto la responsabilità, ma a chi aderiva ai loro controversi piani "terapeutici" facevano firmare una liberatoria in cui il paziente rinunciava a poter procedere contro quell'organizzazione nel caso di eventi avversi.
Le loro "cure" a base di Idrossiclorochina, Ivermectina e Colchicina dovevano firmare un foglio in cui asserivano di voler espressamente esonerare «il medico curante da ogni responsabilità civile, penale e morale per effetti collaterali che dovessero conseguire all’applicazione del suddetto approccio terapeutico (in particolare per ciò che concerne i farmaci off label, il cui uso, ad oggi, è sconsigliato, ma non vietato) assumendosene in pieno gli eventuali rischi».
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