La Lega torna a chiedere l'imposizione di riti cattolici agli studenti delle scuole pubbliche

Se è difficile comprendere come i leghisti possano anche solo lontamente pensare di potersi ritenersi "cristiani", è in occasione di Pasqua che il partito di Salvini è tornato ad usare le religione come strumento di sopraffazione identitaria.
Se a scuola si va per studiare e non per pregare, è in una nota che la Lega attacca una dirigente scolastica che ha vietato la benedizione del vescovo nelle aule:
Una scelta fondata su ignoranza ed egoismo, che toglie invece di aggiungere, ci esclude invece di accogliere.
Che questo “dirigente” si vergogni.
Ovviamente usano quelle solite virgolette con cui i "signori" leghisti cercano di insultare tutti. E fa ridere che siano loro a parlare di "accoglienza" mentre urlano che ai figli degli altri vadano imposti rituali religiosi in luoghi laici.
Peccato che chi vuole la benedizione pasquale possa tranquillamente andare in Chiesa, dato che la scuola pubblica non è un luogo di culto.