Elezioni. Adinolfi continua a dire che lui avrebbe vinto anche se ha perso


Se lasci perplessi che i cittadini di Arpino abbiano voluto come loro sindaco quel Vittorio Sgarbi che si vanta di far sesso con minorenni mentre va in televisione a dire che le bambine nate dopo il 2000 sarebbero tutte "tr*ie", Mario Adinolfi ha rinnovato la sua abitudine a dire che lui avrebbe vinto anche se ha perso. E così racconta che il suo partito omofobo e filo-russo sarebbe in ascesa perché ad Ivrea avrebbe lo avrebbero votato l'1.2% degli elettori. Peccato che si stia parlando di 9.800 votanti, il che rende evidente che ad essersi espresso a sostegno della su ideologia siano stati solo 117 persone. In alcuni condomini, con 117 voti non si raggiungerebbe manco il quorum per approvare la potatura delle piante.



Curioso è come Adinolfi festeggi dei risultati parziali provenienti dallo spoglio di meno della metà dei seggi. Intanto a Treviso il suo partito pare volersi affermare sul suo solito 0,6%:



Risulta essere stato battuto il candidato sindaco di Brescia che è stato promosso da Attilio Negrini in quanto ritenuto molto vicino ai sedicenti gruppi "pro-life" che invocano leggi contro le persone lgbt.
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