G7, Trudeau si dice preoccupato per la deriva anti-gay del Governo Meloni


Davanti ad un Governo Meloni che vuole mostrare al mondo la sua vicinanza a Ungheria e Polonia, è nel corso del G7 che il primo ministro canadese Justin Trudeau si è detto «preoccupato da alcune» delle posizioni «che l'Italia sta assumendo in merito ai diritti lgbt».
La Meloni avrebbe sostenuto che «il suo governo sta seguendo le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni».
La Meloni si è ovviamente lamentata per il parere espresso dal premier canadese perché «il tema non era uno degli argomenti chiave del bilaterale». La presidente del Consiglio avrebbe detto a Trudeau che «non è cambiato nulla e non c'è nulla di cui preoccuparsi».

Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, commenta: «Da italiano e da europeo sono sinceramente imbarazzato. Siamo nel 2023, al G7, tra i grandi del mondo, e ancora dobbiamo essere richiamati per i diritti negati alla comunità LGBTI+. Imbarazzato perché rispetto al Canada e a un premier liberale, quale è Justin Trudeau, che nel corso della sua amministrazione ha legalizzato la cannabis, l'Italia è il buco nero d'Europa sui diritti. Imbarazzato per le persone lgbt+ che vivono in Italia e per l'isolamento internazionale a cui il governo Meloni sta relegando il nostro Paese».
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