Il pastore evangelico Carollo torna a sostenere che i gay non dovrebbero avere diritti


Il pastore evangelico Luigi Carollo appare davvero estenuante nella sua incessante campagna di istigazione alla discriminazione dei gay. Tutto orgoglioso della sua guerriglia ai diritti civili, oggi dichiara che lui avrebbe deciso che i diritti degli italiani andrebbero ridotti sulla base delle sue pretese e delle sue opinabili convinzioni.
Secondo lui, gli unici diritti civili che andrebbero ammessi sono quelli di «vivere, nascere, procreare, matrimonio etero, politiche familiari, preghiere familiari».
In altre parole, lui vorrebbe che le donne siano privare da ogni diritto di scelta, che i malati terminali fossero torturati contro il loro valore e vorrebbe soldi pubblici con cui farsi pagare il mantenimento dei suoi figli. L'impressione è che lui ritenga che l'intera esistenza umana vada ridotta al nascere, al riprodursi e al morire, come se gli esseri umani fossero bestie da allevamento. Evidentemente lui ritiene che amare, fare del bene e aiutare il prossimo non siano veri valori, anche se è di quello che Gesù parlava nei suoi Vangeli.

Se Gesù invitava ad amare il prossimo, lui preferisce predicare che ogni libertà altrui andrebbe ritenuta uno «pseudo diritto». Diritti negati che lui dice di reputare come una «violenza» alla sua pretesa di egemonia basta sulla volontà di imporre agli alti le sue opinabili convinzioni:



Da notare è come il pastore dica che le cose sarebbero così perché lo dice lui. Neppure prova a argomentare le sue tesi, forse temendo che poi diventerebbe difficile sostenere che un Gandolfini che vive un'unione matrimoniale infecondo vada aiutato a procurarsi manciate di figli adottivi solo perché condivide i suoi stessi pruriti sessuali.

Secondo consuetudine, i messaggi del pastore finiscono pressoché sempre con l'incitare allo squadrismo i suoi proseliti. Quindi non stupisce che anche questa volta sia riuscito ad ottenere insulti ed offese gratuite rivolte alle vittime della sua incessante persecuzione:



Si inizia col signor Giuseppe, per il quale l'omosessualità andrebbe ritenuta "contro natura" in virtù del suo sostenere che l'unico scopo della vita sarebbe quello di mettere incita una donna. Si oassa poi dal signor Damaris, per il quale Dio dovrebbe benedire chi predica la discriminazione del prossimo.
Il solito blogger che ammira Forza Nuova e la solita signora Enza dicono che sarebbe colpa nostra se il pastore pare ossessionato nella sua volontà di insultare e discriminare interi gruppi sociali, così come il signor Cosimo ottiene i cuoricini del pastore preferendo insultarci gratuitamente piuttosto che spiegare quale sarebbe la sua contestazione.
Ed è buffo che ci insultino perché riportiamo il pensiero del loro pastore, come da lui stesso ha fieramente rivendicato. E qui i casi sono due: o sono bipolari o sanno bene che non c'è nulla di cristiano in certe ideologie e si sentono minacciati da chi espone i loro pensieri al di fuori della loro setta.

Valuteremo poi se sporgere querela nei confronti di quel suo proselito che, incoraggiato dal pastore, si diverte a scrivere insulti gratuiti:





Sarebbe interessante comprendere quale parte del messaggio diffamatorio susciti l'ilarità del pastore.
Commenti