La ministra Roccella contestata al Salone del libro di Torino

Eugenia Roccella
La ministra Eugenia Roccella, esponente di Fratelli d'Italia, è stata contestata al Salone del libro di Torno da un gruppo di attiviste. E dato che la destra non ama le contestazioni, quindici persone sono state identificate dalla Digos e dalla Questura di Torino.
La contestazione è avvenuta mentre la signora Roccella faceva pubblicità al suo libro, intitolato "Una famiglia radicale", in cui spiega la sua idea di modello familiare da imporre ai cittadini.

Sfoderando la sua completa adesione alla propaganda russa, è facendo leva sulla loro nuova ossessione per la GpA che l'esponente del governo meloniano ha urlato contro i contestatori: "Lottate contro l'utero in affitto insieme a noi contro la mercificazione del corpo delle donne, lottate contro un mercato razzista dove i figli delle donne nere costano meno di quelle bianche". Insomma, la solita propaganda incentrata sulla ripetizione di slogan coniati da Jacopo Coghe e rilanciati da Libero.

L'ira del suo partito non si è fatta attendere, a conferma di come Fratelli d'Italia non ami che qualcuno possa dissentire dal loro pensiero unico:



Non è chiaro se la destra pensi che basti coniare insulti contro tutti (che si tratti di gay, femministe o persone che difendono l'ambiente) per ottenere la ragione. E così pensano di imporre le loro idee definendo come "teppisti" o "schiavisti" chi non condivide il loro sostenere che le altre donne vadano private dal diritto di poter decidere sui loro corpi.

Anche il senatore Lucio Malan sottolinea come a chi vuole privare gli altri da ogni libertà ami rivedere il loro diritto di parola. Nonostante il voler imporre le proprie idee per legge non abbia nulla a che fare con la libertà di opinione scrive:



Se dal palco la ministra ha sostenuto che i medici obiettori non rappresenterebbero un ostacolo per chi vuole abortire e altre sue opinabili opinioni, la solita Hoara Borselli ha preferito sostenere che sarebbe stata censurata:



Peccato sia quella stessa Hoara Borselli che ha passato la giornata a insultare il premier Canadese sostenendo non dovesse poter esprimere le sue idee. Non è andata meglio con Augusta Montaruli, condannata per peculato, che ha aggredito il direttore del salone del libro di Torino perchè, secondo lei avrebbe dovuto impedire le contestazioni alla ministra Roccella in virtù dei soldi che prende dal governo:


L'attacco, che appare violento nel linguaggio e nella forma, di Montaruli a La Gioia pare inaccettabile. Così come pare inaccettabile la reazione scomposta del Governo alla contestazione al Ministro Roccella, dato che loro saranno anche allergici al dissenso, ma in democrazia è legittimo.
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