Libero è surreale mentre cerca di difendere il pestaggio di Milano


La stampa filo-governativa di estrema destra continua a tentare difendere gli agenti che hanno brutalmente picchiato una donna inerme a Milano. Davanti ad immagini a dir poco inequivocabili, i signori di Libero tentano di sostenere che i picchiatori siano le vere vittime e che imprecisati "testimoni" darebbero ragione a chi ha sparato un taser contro una donna agonizzante a terra dopo essere stata presa a manganellate in testa e a calci nello stomaco:



Sarà che a Libero piacerà l'idea di una polizia brutale che possa andare in giro a pestare i cittadini, ma pare davvero incredibile vogliano difendere l'indifendibile pur di raccontare che l'elettore di destra debba dichiararsi felice nell'apprendere che, davanti a quelle immagini, il loro Salvini ha deciso di estendere la diffusione di taser tra i vigili.
E per chiarire che dietro il loro elogio al pestaggio ci sia una chiara matrice d'odio, i loro lettori si affrettano a chiedere a Libero di insultare la vittima perché donna transessuale che Adinolfi invita a chiamare al maschile:



Insomma, la destra continua a vivere di odio, eccitando personaggi che rinuncerebbero ad ogni liberà pur di poter fare del male agli altri. E se Libero sostiene di aver trovato improbabili "testimoni" pronti a difendere il pestaggio, il resto della stampa racconta una versione molto diversa dalla loro:



L'augurio è che ogni singolo elettore delle destra ed ogni singolo lettore di Libero possano subire quello che ha subito Bruna. Poi vedremo se diranno che gli agenti hanno fatto bene.
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