Per insultare Fazio, Porro spergiura fatti già smentiti dalla Procura contro la trans picchiata Milano


Dato che Nicola Porro pare il più probabile pretendente a prendere posto di Fabio Fazio, pare davvero squallido stia conducendo una campagna di diffamazione contro un presentatore che è stato cacciato dalla Rai perché ritenuto non allineato al pensiero della signora Meloni.
In quella sua abitudine a preferire gli insulti alle argomentazioni. pubblica un violento articolo a firma del suo max Del papa in cui il signor Porro ci spiega che davanti ad ogni realtà esiste sempre una versione meloniana della storia:



Nel suo cosiddetto "articolo", il signor Del papa dice che a lui non sta bene che chi lavora venga pagato Pazienza se il programma di Fazio incassava più di quanto costava, l'importante è far credere che imporre personaggi di destra sarà fonte di risparmio per l'elettore che potrà finalmente vedere Povia come ospite unico a Sanremo e Giorgia che ballerà insieme al Gabibbo.

Ha cambiato il suo conto in banca, che è sempre un orizzonte fondamentale, ma insomma è uno che sulle cazzatine liceali di Cuore, l’ora legale panico dei socialisti, che genio!, che sottigliezza comica, ci campa una vita. Se ci fai caso, tutta questa banda qui, le brigate rosa di Fazio, si attaccano alle scemenzine, imitazioni senza sangue, “Fazio pirla!”, “Fazio cagone!”, “Ma Lucianina!”, quel perbenismo da democristiani, il pubblico carne da canone, applausi, sipario, tende cui aggrapparsi. Senza allegria, senza serietà. Quel Marco Damilano che avverte, “aspetto di incontrare i nuovi vertici Rai”. È arrivato Giacomo Sciarra Colonna, con la barbetta. Uno responsabile della farsesca costruzione di Soumahoro, e ancora fa l’offeso, fa il regale. Ma fateci ridere. “Sono stati 40 anni bellissimi”, e ti credo, Fazio, e quando ti ricapitano? A fare il boss senza neanche le famiglie contrarie, adesso a La9 sarà un po’ diverso e l’altro clan, i Travaglios, ha già cominciato mettendo il fucilino di latta in mano a Luttazzi, ennesimo miracolato, ennesimo democristiano travestito da incursore. Quanto sono perbenisti tutti questi, divisi in clan ma uniti da due cose: il soldo e il perbenismo borghesuccio. Fossero mai servite conferme, ieri sera s’è avuta l’ultima definitiva, desolante: tutto quel celebrarsi, quel compiangersi e quel rimpiangersi. Noi, noi, niente altro che noi.

Bhe, se un programma continua a registrare ottimi ascolti dopo vent'anni al posto di accontentarsi dei bassi risultati delle trasmissioni di porro, un qualche merito ci sarà. Ed è curioso sfottano anche Discovery, sostenendo che Faxzio sarebbe andato in televisioen a insultare il loro veneratissimo Salvini. peccato che Porro non troverà mai un video in cui Fazio dica "Salvini merda merda merda" come lui sostiene:

Nei network privati sono ricchi ma non idioti. Non così tanto. Non basterà ripetere come all’asilo Salvini merda merda merda, non basterà schierare i bolliti come Saviano che nessuno regge. Per questo le brigate rosa si celebrano in uscita: cercano di blindarsi in entrata. La sinistra pen(s)osa, preoccupata per le uguaglianze, per la pace. Sopravvivesse un refolo di decenza, di empatia, uno eviterebbe di impancarsi a soldatino che parte, con tanto di lettera dal retrogusto squallido, “speriamo la Rai sappia preservare la libertà”: e qui, davvero, si sarebbe tentati di convenire: una azienda pubblica che ha tenuto gente del genere 40 anni, a fare non informazione, non intrattenimento, ma propaganda, aperta, schierata, faziosa o alla malignità a volte di grana grossa, a volte sottile come lo spiffero nei corridoi della Rai. Gli ultimi dieci, quindici, venti senza neppure la parvenza di una egemonia scelta dai cittadini elettori spettatori carne da canone, questi stavano lì in nome e per conto di un partito che o perdeva le elezioni o le impediva.

Sarebbe interessante capire in che modo il Pd avrebbe governato la Rai, dato che le nomine le fece Salvini quando salì al potere con il M5S. E sarebbe bello che gli scribacchini di Porro provassero una volta tanto a non fare "specchio riflesso" quasi ritenessero che basti accusare gli altri di fare quello che fanno loro per sentirsi a posto con la coscienza.

Ed è quasi comico che il sito di Porro accusi gli altri di "populismo":

Dite che i nuovi arrivati non sono, non saranno meglio? Ma questo lo diamo per scontato, l’uomo è la merda che è e a nobilitarlo non basta un’egida. Il loro populismo di sinistra, il loro qualunquismo progressista è stato senza fondo e senza vergogna, ma quando c’è una invasione alle porte, una alluvione in corpo, una crisi endemica, questi preoccupano di loro e del partito egemone, oggi un po’ meno egemone, che non li ha saputi tenere nel ruolo dei boss assoluti, che magari in qualche caso ha deciso di sacrificarli, a buon prezzo si sa ma insomma arrivederci amore ciao, che poi è il senso del livore che inzuppa le letterine, di Fazio, di Litti, di Lucy, subito comunque premiata con una promessa di felicità, la candidatura europea col Pd.

Quasi a mostrare come loro mentiranno agli italiani per creare una narrazione che possa condurci a diventare una Ungheria fedele a Putin, il sito di Porro tira in ballo la trans picchiata a Milano e tenta di sostenere le accuse che la procura ha già smentito. Anche se la donna è stata arrestata per schiamazzi ed è appurato non abbia mostrato i genitali ai bambini come si era inventata la destra, scrivono:

Coincidenze, assonanze televisive della storia. E adesso dai, forza, via, in fila per tre col resto di due, come i piccoli indiani di Agatha Christie, e poi non ne rimase nessuno, neanche Augias, neanche il Gramelly Schlein, che non capisce, proprio non capisce che avrebbe fatto di male “una ragazza” che mostra il membro di fronte alle scuole, ah, quando la completezza dell’informazione è un optional, nessuna completezza e nessuna informazione.

Di certo non è "informazione" neppure il giurare su Putin che è vero ciò che fa comodo e non ciò che ha appurato la Procura come fanno loro.
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