Claudio Lippi insulta i gay e Fazio, Fratelli d’Italia lo vuole ricompensare con un posto in Rai


Portato al cospetto del partito dal deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, Claudio Lippi è stato inserito tra i personaggi che potrebbero comporre la Rai sovranista di Giorgia Meloni. Quindi non dovrebbe stupirci troppo abbia detto ciò che loro volevano sentirgli dire: «Basta con la propaganda dei Fazio e delle Annunziata, con la ‘kultura’ con la k. È ora che la Rai entri nelle case degli italiani dicendo ‘buonasera’, col sorriso».
Contro Fazio dichiara anche: «Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai… È stato un farabutto Fazio: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery».
Naturalmente ce l'ha anche con i gay: «Andrea Coletta, il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?».
In trattativa per ottenere la conduzione di due programmi, si è affrettato a dichiarare la sua fedeltà alla Meloni: «Giorgia? La conosco. È una donna che studia, molto convinta delle proprie idee. Generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona».

Pare dunque conformarsi la schiera di fedelissimi a cui Giorgia Meloni affiderà la sua propaganda a spese degli italiani. Pare quasi certa la promozione di Marta Moreno, star del Tg2 post, alla conduzione di Agorà su Rai Tre. Pino Insegno, amico personale della Meloni, dovrebbe sostituire Flavio Insinna alla consunzione de L’eredità su Rai Uno. Eletto con l'allora Pdl, Luca Barbareschi avrà un suo uno spazio di cronaca e approfondimento. E lo avrà anche anche Hoara Borselli, passata dal mostrarsi nuda in film di basso valore culturale al firmare opinabili articoli di propaganda populista su Libero.
1 commento