Gli intolleranti di Provita Onlus fanno le vittime: vogliono rendere orfani i figli degli altri ma frignano per un "vaffa"


I fondamentalisti di Provita Onlus hanno trascorso settimane ad incitare odio contro i partecipanti al Roma Pride, diffamandoli ed accusandoli di illegalità, di schiavismo o di traffico di esseri umani. Hanno anche esultato quando sono riusciti ad ottenere la revoca del patrocinio regionale, ma ora cercano di incitare odio contro un intero gruppo sociale dicendo che i gay sarebbero "intolleranti" con chi cerca di danneggiare le loro vite.

Secondo Coghe, lui sarebbe la vittima perché gli avrebbero detto qualche parolaccia dopo che lui ha chiesto la sistematica discriminazione dei gay nelle scuole, un divieto alle loro unioni ed azioni atte a rendere orfani i loro figli. In un surreale comunicato stampa a firma di Jacopo Coghe scrivono:

Insulti e cori offensivi davanti alla nostra sede nazionale dai manifestanti del Roma Pride. “Vaff**” e “ho un rigurgito anti Pro Vita e Famiglia” tra gli insulti urlati dai microfoni dei carri del Pride. Questo dimostra la vera natura intollerante e discriminatoria del Pride e di tutta la comunità LGBTQIA+: chi non la pensa come loro non è degno di rispetto. Oltre alla problematica dell’utero in affitto, questi gesti e tanti atti blasfemi registrati durante il corteo confermano che era necessario il ritiro del patrocinio da parte della Regione Lazio.

Non potevo mancare false accuse di "blasfemia" dato che a Jacopo Coghe piace molto usare Gesù come strumento di incitamento all'odio.
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