I TheBorderline chiudono il loro canale YouTube


Matteo Di Pietro e il collettivo TheBorderline, hanno annunciato la chiusura del loro canale YouTube dopo l'incidente che ha portato alla morte di un bambino di soli 5 anni. In un comunicato, spiegano:

I TheBorderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima. L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per Manuel.

Matteo Di Pietro stava realizzando un video dal titolo “vivo 50 ore all’interno di una Lamborghini” quando si è andato a schiantare contro un’altra macchina, causando la morte del piccolo Manuel. All’interno della Lamborghini c’erano anche gli altri componenti. Matteo Di Pietro dovrà ora rispondere di omicidio stradale, anche se i giornali parrebbero aver già emesso la sentenza in una corsa alla spettacolarizzazione delle tragedie.

E se personaggi come Salvini hanno già invitato i leghisti a prendere forconi e torce, la fidanzata di Matteo Di Pietro denuncia come alcuni quotidiano l'abbiano esposta a minacce e insulti anche se lei era totalmente estranea ai fatti:

Dopo due giorni molto difficili di minacce e insulti, aspettando che i fatti si chiarissero, sono costretta a intervenire per dire che io non ero presente nell’auto dell’incidente, che non sono una youtuber e che sono totalmente estranea ai fatti. Il mio nome e la mia foto sono stati ingiustamente e ripetutamente pubblicati su tutti i principali quotidiani nazionali e telegiornali esponendomi ad accuse e minacce di ogni tipo alle quali darò seguito con opportuni procedimenti legali [...] Sono profondamente sconvolta per la tragedia che ha coinvolto la famiglia di Manuel a cui esprimo tutto il mio dolore, io non merito le accuse e le minacce che ho ricevuto e sto ricevendo perché lo ripeto ancora una volta sono completamente estranea ai fatti. Sono costretta a chiudere il mio profilo perché i messaggi e le minacce non sono più sostenibili.

Insomma, nell'Italia populista non solo non si è più innocenti fino a prova contraria, ma si è colpevoli anche se si è del tutto estranei ai fatti.
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