Il marchese di via Bellerio


Possiamo dire che Salvini è uno sbruffoncello? Possiamo asserire che la Meloni sia una zecca? Possiamo sostenere che siano due delinquenti? Probabilmente no, a meno di non voler essere querelati dai due populisti e ritrovarsi ad andare davanti ad un giudice a spiegare perché quei termini non debbano essere ritenuti da ritenersi offensivi. Eppure quelli sono i termini che Matteo Salvini ha urlato contro Carola Rackete prima che i suoi uomini lo dispensassero dal processo a cui i giudici lo avrebbero rimandato.
Il fatto che l'attuale governo paia veicolare il messaggio che loro sono al di sopra delle leggi e che possono usare quei termini senza essere soggetti ai procedimenti penali che toccherebbero agli altri è un fatto molto grave. Perché l'immunità parlamentare non nasce come scappatoia dai processi per chi ha potere e ritiene che lui è lui e che voi non siete niente.


Il fatto che il marchese di via Bellerio possa ricordare il marchese del Grillo interpretato da Alberto Sordi non pare un buon segnale per la nostra democrazia.
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