Per ordine di Putin, la Russia considererà malattia mentale l'omosessualità e vieterà ogni transizione di genere


Per volere di Putin, da oggi l'omosessualità verrà considerata un disturbo psicologico e la transizione di genere sarà vietata per legge.
La decisione non ha alcuna base scientifica, ma si basa solo sull'ideologia omofoba che tanto eccita molte organizzazioni italiane e altrettanti senatori di destra. Lo zar ha anche ordinato la creazione di un istituto di ricerca dedicato allo studio di “queste e altre questioni comportamentali” che dsarà in carico al Centro di Psichiatria e Marcologia Serbsky, divenuto noto tra gli anni ’60 e gli anni ’80 per i crimini perpetrati da psichiatri che torturavano e dichiaravano malati di mente i dissidenti sovietici sotto il diretto controllo del Cremlino.

La crociata omofoba di Putin è iniziata con l'odiosa legge che vietava ogni rappresentazione positiva dell'omosessualità col pretesto di voler "proteggere i bambini". Il solo fatto di pronunciare la parola “gay” può comportare fino a 15 anni di prigione. Non soddisfatto, lo scorso dicembre Putin ha firmato un decreto che imponeva la censura di tutti i siti online con contenuti lgbt+. Ora, qualunque gay verrà scoperto dalla autorità rischierà di essere sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori.

La legge anti-transgender, approvata all'un'immunità dalla Duma, potrebbe portare ad un forte aumento dei suicidi. Tutto questo mentre il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha ufficialmente richiesto al ministero della Sanità di “astenersi dal proporre emendamenti” perché il Governo esigeva che ci si concentrasse su come “vietare tutta questa immoralità“.
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