Porro inizia già ad attaccare l'Europa, dicendo che sarebbero cattivi con la sua Meloni


Sino a ieri Nicola Porro giurava che l'Europa intera amasse Giorgia Meloni e che tutti le dessero ragione nel suo auto-proclamarsi la patriota più brava ed intelligente dell'intero globo terracqueo. Oggi dice che un'’Unione Europea «arcigna e irrilevante» oserebbe attaccarla solo perché lei vuole abolire i controlli della Corte dei Conti per impedire che qualcuno possa certificare i suoi errori nella gestione dei fondi del Pnrr.
Insomma, la stampa filo-governativa già tenta di sostenere che qualunque errore verrà commesso dalla meloni andrà attribuito all'Unione Europea, secondo loroconsuetudine:

https://www.nicolaporro.it/la-battaglia-per-la-nuova-europa-ecco-perche-attaccano-la-meloni/



L'articolo pubblicato da Porro parte dal sostenere che l'Europa sarebbe cattiva con Ungheria e Polonia, sostenendo che «stanchi di essere considerati una Europa di serie B» solo perché violano i diritti umani e la Costituzione. Assicura che il governo di Giorgia Meloni «gode di un ampio consenso nel Paese e che al contrario di altri è in piena salute» e promette che la loro leader crereà una nuova Europa che

faccia a meno delle ideologie e dei progetti costruttivisti che riducono la libertà di tutti e accelerano il declino e la dipendenza del continente senza risolvere i problemi del mondo (si pensi alle perverse conseguenze della religione ambientalista); che abbandoni il centralismo dirigistico e rispetti le diversità e le differenze che la storia ha sedimentato al suo interno e che costituiscono la sua specificità e la sua ricchezza; che riconosca nella cultura classica, nel cristianesimo e nell’umanismo liberale le sue radici e l’elemento unificante e portante della sua identità; che combatta pertanto l’omologazione e il conformismo che dominano la nostra epoca; che abbia una anima e non si riduca a un astratto proceduralismo amministrativo, temperato solo dai rapporti di forza che favoriscono sempre i soliti noti; che sia più democratica e vicina ai cittadini al suo interno.

Insomma, una Europa che per essere «vicina ai cittadini» tolga il supoerbollo ai ricchi, neghi i cambiamenti climatici, imponga la discriminazione delle persone lgbt e usi il «cristianesimo» per togliere diritti civili.
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