Provita onlus invita i propri finanziatori a rallegrarsi davanti all'intolleranza


Se dovessimo chiedere ai nostri amici che cosa pensano di Jacopo Coghe, potremmo poi sostenere che il 100% degli italiani ha un'opinione pessima di lui dato che i nostri amici diranno che quel barbuto signore è assai deplorevole? Probabilmente no. Ma Jacopo Coghe dice che un sondaggio condotto fa 5.000 persone su 331,9 milioni di cittadini statunitensi dovrebbe poter avere valore statistico:



In realtà la frase di Coghe non ha senso, dato che i sessi sono due e sono i generi ad essere molteplici. Quindi non è chiaro perché l'organizzazione forzanovista confonda sesso e identità di genere per cercare di ingannare i loro finanziatori.

Fatto sta che Coghe cerca di sostenere che l'intolleranza sia una buona notizia e che l'omofobo medio dovrebbe esultare se alcune persone non accettano l'identità altrui. Sul suo sito di propaganda, scrive:

Negli ultimi anni, le opinioni sulle identità di genere sono cambiate. Nel 2021, quasi sei americani su dieci (il 59%) hanno affermato che esistono solo due identità di genere, uomo e donna, mentre il 40% degli americani ritiene che esistano molte identità di genere. L'anno successivo, nel 2022, il 62% degli americani credeva che ci fossero solo due identità di genere e più di un terzo (35%) affermava che ci fossero molte identità di genere. Questo divario è leggermente aumentato di nuovo nel 2023, con il 65% che afferma che ci sono due identità di genere e il 34% che ce ne sono molte.
I dati arrivano da un nuovo studio che ha esaminato le opinioni di oltre 5.000 americani, chiedendo loro - appunto - cosa ne pensano sull’identità di genere e su ciò che appropriato insegnare nelle scuole. Un risultato inequivocabile, anche se la stessa comunità Lgbtqia+ americana prende i dati a suo favore, affermando che è un “successo” che il 34% degli americani consideri come “molte” le identità di genere esistenti. La verità, invece, è un’altra, ovvero che la maggioranza degli americani non crede alle falsità del gender e rimane fedele alla scienza e alla biologia.

Se la scienza non dice certamente quello che sostiene Coghe e la biologia pare avere assai pochi legami con le identità, l'intero "ragionamento" di Provita Onlus fa acqua da tutte le parti. Stando alla loro "teoria", se il dolore non è rilevabile dagli strumenti vuol dire che non esiste. Se il 90% degli italiani non va a messa significa che Dio non esiste. Se un macchinario non può quantificare l'amore, significa che l'amore non esiste.
A questo punto, se in ogni ambito è chi percepisce qualcosa a doverne essere testimone, davvero non si capisce perché verso l'identità di genere dovrebbe essere Coghe a sancire che chi non prova i suoi stessi pruriti sessuali non abbia di esistere perché lui vuole imporsi su di loro.
Inoltre va sottolineato che i dati di Coghe sono stati elaborati dal Public Religion Research Institute, ossia dalla solita organizzazione confessionale che vuole contribuire a promuovere intolleranza.
poi
Coghe vuole credere che esista solo ciò che prova lui? Lo pensi pure, ma non rompa le scatole agli altri. Perché il problema non è tanto la sua limitata apertura mentale, ma il fatto che lui voglia imporre per legge le sue idee agli altri.
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