Roberto Calderoli condannato un'altra volta per razzismo, ma a dicembre sarò salvato dalla prescrizione


A dieci anni di distanza dai fatti, il Tribunale a Bergamo ha condannato a 7 mesi di reclusione il leghista Roberto Calderoli, attuale ministro per gli Affari regionali e le autonomie.
La vicenda riguarda il caso di razzismo che, il 13 luglio 2013, vide il leghista dare dell'"orango" all'allora ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge durante un comizio organizzato alla festa della Lega di Treviglio (Bergamo). I giudici hanno però già sospeso la pena e hanno deciso che la condanna non dovrà comparire nel casellario giudiziario del leghista, praticamente sancendo che è colpevole ma non ne dovrà subire le conseguenze.
La Cassazione aveva annullato le precedenti condanne di primo e secondo grado, decidendo che l'intero iter sarebbe dovuto rinunziare da capo. E così è stato, ma a dicembre il reato andrà in prescrizione ed è improbabile che il processo possa anche solo arrivare al secondo grado e alla quarta condanna per il medesimo reato. Quindi, a furia di collezionare condanne, Calderoli sarà da ritenersi innocente perché giustizia non è stata fatta.
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