Gli insulti di Pillon alla famiglia di Naomi Campbell

Il leghista Simone Pillon appare alquanto noioso nel suo proporsi come l'estremista che cerca visibilità molestando le famiglie altrui. Oggi ha riversato il suo odio contro Naomi Campbell, da lui accusata di aver avuto un secondo per «sfizio», di scrivere post «stucchevoli» e di osare ringraziare Dio per i suoi figli. Il motivo? La modella ha annunciato la nascita di un secondo figlio e Pillon ipotizza possa averlo avuto mediante GpA perché da lui reputata troppo vecchia per averlo avuto in alto modo.
Attraverso la sua neonata organizzazione chiamata "Tommaso Moro" in quel suo solito abuso della religione, l'ex senatore scrive:
È notizia di questi giorni che la supermodella britannica Naomi Campbell si sarebbe concessa lo sfizio di un secondo figlio. Nel suo stucchevole post di benvenuto scomoda anche il buon Dio, ma dimentica di spiegare come sia arrivato il neonato, visto che lei di gravidanze non ne ha avute, e che ha negato il ricorso all’adozione. L’unica alternativa rimasta è dunque quella dell’utero in affitto.
Al solito, Pillon parla di GpA co n il termine coniato dall'estrema destra. Ed è qualcuno curioso accusi qualcuno di "affittare" uteri dall'altro del suo essere esponente di un partito che prometteva la liberalizzazione dell'affitto di ragazze promettendo che Salvini avrebbe legalizzato la prostituzione.
A quel punto, Pillon inizia a recitare il solito copione che mistifica la realtà della GpA e racconta una storiella fantasiosa fatta di schiavitù, compravendite di bambini e tutti gli altri slogan che lui ama citare a casaccio:
L’utero in affitto resta un’autentica tratta delle nuove schiave, ingravidate a pagamento e costrette dalla necessità (e da un contratto capestro antitetico ad ogni diritto umano) a portare avanti una gravidanza per conto terzi, salvo poi essere sedate poco prima della nascita perché l’inevitabile pianto di dolore per la separazione forzata dal figlio potrebbe disturbare i selfie degli acquirenti. Quel che rende la cosa ancor più odiosa è la sopraffazione classista dei nuovi ricchi, che a suon di dollari, o sterline, o euro, scoprono di poter comprare a catalogo un essere umano, e di poter avere una donna in loro pieno potere per tutto il tempo necessario a scodellare il pupo.
Se consideriamo l'agenda leghista contro i diritti umani, tra respingimenti di bisognosi e proposte per la depenalizzazione del reato di tortura, non pare difficile capire che probabilmente sta citando un copione. E così, arrivando a sostenere che i genitori sarebbero "acquirenti" e che farebbero figli per farsi selfie in stile Salvini con i finti bimbi di Bibbiano.
Ma dato che Pillon ama usare la religione come mezzo di incitamento all'odio, aggiunge:
Tutto questo sarebbe già abbastanza, ma non è tutto. Già ci ammoniva Paolo VI nel 1968: separare il significato unitivo e quello procreativo dell’atto coniugale avrebbe portato al sesso come attività ludico-ricreativa e alla riproduzione come attività tecno-medica. In altre parole la prospettiva è quella di una società in cui per procreare sarà necessario affidarsi alle cliniche, con la conseguenza di un crollo delle nascite e di una riproduzione garantita ai soli ricchi. Un bello schifo di futuro distopico, che ormai è sempre più presente.
Insomma, a Pillon piacerebbe fosse detto che il sesso sarebbe sbagliato se non finalizzato alla riproduzione. E se non si capisce in che modo quella citazione dovrebbe avere nessi con il discorso che stava facendo, immancabile è il suo tentativo di suscitare paure irrazionali nel suo pubblico. Il risultato? I suoi seguaci paragonano bambini a cagnolini, urlando che loro vogliono aiutare Pillon a rompere le scatole ai figli degli altri:

Insomma, ormai quella gente pare così indottrinata da ripetere a pappagallo i peggiori slogan coniati dalla propaganda forzanovista.