Hoara Borselli va dalle lobby forzanoviste a lamentarsi di Miss Olanda


La signora Hoara Borselli, che fu protagonista di alcuni filmetti di quart'ordine in cui il suo compito era quella di mostrarsi nuda, è corsa dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus a strillare che a lei non sta bene che una donna transgender abbia vinto il titolo di Miss Olanda. E se probabilmente la sua opinione non toglierà il sonno agli olandesi, l'organizzazione forzanovista scrive:



Nell'articolo, tale Gloria Callarelli sostiene che:

Un concorso di miss nazionale vinto da un uomo: è l’ultima frontiera del politicamente corretto, dello stile LGBT, del pensiero unico dominante. Accade in Olanda dove Rikkie Valerie Kollé, modella e attrice transgender di 22 anni, è stata incoronata proprio miss Olanda 2023.

Peccato che Rikkie Valerie Kollé sia una donna trangender, non «un uomo&raqiuo; come la destra trasfobica italiana la apostrofa al solo fine di incitare i loro intolleranti lettori alla discriminazione. Eppure anche la signora Hoara Borselli si affretta a sostenere che l'unica cosa che la definirebbe come donna sarebbe la sua vagina, quella vagina che faceva intravedere dietro compenso economico:

La vittoria della miss Olanda arriva da una decisione più politica che non fondata su un vero obiettivo del concorso. Politica che sta ormai per politicamente corretto, visione che sta prendendo sempre più piede e che stabilisce chi rientra nel “mondo dei giusti”. Già la parola miss è elemento distonico con la persona in oggetto visto che non si incorona una signorina ma un uomo che sta facendo un percorso di transizione che arriverà probabilmente a cambiare sesso ma che in quel momento è biologicamente un uomo.

Insomma, la signora Borselli pensa agli organi genitali e sostiene che la biologia vada scomodata per giustificare il suo pregiudizio, ribadendo il loro sostenere che la sessualità deriverebbe dai genitali e non dall'essenza della persona

La Borselli tenta poi di sostenere che le persone trangender cercherebbero di far cambiare sesso agli altri:

Il percorso non riguarda gli altri, è suo personale: non possiamo far rientrare le transizioni sessuali nei pacchetti degli influencer dove con i propri comportamenti si vuole influenzare anche quelli degli altri. Altrimenti andiamo a toccare una deriva estremamente pericolosa: si rischia di convincere delle persone magari ancora fragili o non totalmente convinte all’emulazione e magari a iniziare un percorso che potrebbe in seguito rovinare la vita.

Se l'affermazione pare opinabile, se anche volessimo prenderla per buona che nascerebbe un dubbio. Se loro sostengono che la gente sceglierebbe la transessualità per emulare gli influencer, perché sono così ossessionati dal sostenere che l'identità non vada accettata se non vi è un'operazione chirurgica? Se credessero in quello che dicono, dovrebbero essere i primi ad accettare la natura delle persone nei loro corpi in modo da non costringerle a passi che loro sostengono sarebbero pericolosi.

Ovviamente la Borselli non si risparmia da un discorso alla Pillon, sostenendo che lei abbia deciso che quella ragazza non meritava la vittoria e che la sua stori avrebbe discriminato chi faceva a gara per mostrarsi in costume da bagno davanti a uomini chiamati a valutare le loro tette:

Il messaggio che arriva è questo: voler premiare lei per la sua storia è un elemento che ha penalizzato le altre ragazze che magari avevano tutti i canoni per guadagnare una vittoria e se la sono vista portare via perché quel ragazzo in transizione aveva una storia che appartiene al racconto oggi del politicamente corretto: del più giusto di tutti, del più corretto di tutti, del più meritevole di tutti e in questo caso anche del più bello, o bella di tutti per vincere un concorso. Non sono d’accordo con questa deriva: la modernità non può diventare ciò che annienta un elemento determinante. La sessualità biologica non può essere cancellata rispetto a una sessualità percepita.

Insomma, la Borselli sostiene che i genitali dovrebbero contare più dell'identità perché a lei non sta bene possano esistere persone che non siano espressione della sua idea sessualità. E tra i commenti troviamo i soliti:



Certo. Poi magari facciamo concorsi separati per le donne di colore o facciamo come Salvini che per "miss maglietta bagnata" di Miss Pdania voleva solo femmine settentrionali. Ed è indicativo che quella gente si premuri a oarlare sempre al maschile delle donne trans come Jacopo Coghe gli ha insegnato a fare.
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