Il leghista Pillon pare ossessionato dal contenuto delle mutande altrui
Il leghista Simone Pillon sembrerebbe trascorrere tutto il suo tempo a pensare agli apparati genitali altrui e a come vengano usati. Evidentemente fiero di aver coniato lo slogan "donne con le palle" per calpestare la dignità delle vittime della sua incessante ed efferata persecuzione, scrive:
Se non è chiaro perché Pillon senta il bisogno di distinguere uomini e donne, neppure chiarisce se è sua prassi andare in giro a chiedere alle persone di mostrargli i genitali affinché lui possa stabilire il loro sesso. E neppure ci risulta esista un ddl Pillon che imponga ai bambini del catechismo di mettersi in fila affinché Pillon possa frugare nelle loro mutandine.
La realtà è che non esiste alcun giudice che "trasforma un uomo in donna". Esiste un tribunale che ha applicato la legge ed ha riconosciuto la sessualità di quella persona, dato che la sentenza n. 15138 del 2015 emessa dalla Cassazione sancisce che il trattamento chirurgico non è indispensabile per rettificare l’attribuzione di sesso anagrafico.
Se poi Pillon ritiene che senza mostrare il suo pene la gente lo scambierebbe per una fanciulla, il problema è suo e non della collettività.