Le fratture della destra fanno saltare l'incotro tra Salvini e Le Pen


È stato cancellato l'incontro a Roma tra Matteo Salvini e Marine Le Pen previsto per oggi. Ufficialmente il faccia a faccia è rimandato «alla luce della grave situazione in Francia», ma più verosimilmente potrebbero aver influito le proteste di Tajani che chiude ad ogni ipotesi con l’estrema destra di Le Pen o dei tedeschi dell’Afd proposte dal Carroccio. Eppure la lega faceva vanto di quell'incontro, tentando di spacciare l'estrema destra per «centrodesta» mentre sosteneva che l'odio verso le sinistre avrebbe dovuto portare i moderati ad accettare di aprire le porta agli estremisti:



Al di là che le europee prevedono il proporzionale e non le coalizioni, le loro alleanze con Duda e Orban non paiono aver portato grandi risultati se si considera come i due abbiano riso in faccia alla Meloni non appena lei ha chiesto aiuto per gestire i migranti. E sarebbe interessante scoprire quali sarebbero le "battaglie comuni" da lui citate oltre alle solite esternazioni contro gay e stranieri.

Nelle scorse ore Antonio Tajani era stato molto chiaro: «Voglio essere molto chiaro, sono anche vicepresidente del Ppe: per noi è impossibile qualsiasi accordo con Afd e con il partito della signora Le Pen».
Immediata è arrivata la replica degli europarlamentari leghisti Marzo Zanni e Marco Campomenosi, i quali dichiarano: «Non è il momento dei diktat, né di decidere a priori chi escludere dal progetto di centrodestra europeo, tanto più se questo arriva da chi fino a oggi è stato a braccetto di Pd e socialisti in Ue. Chiediamo più rispetto per i colleghi del gruppo Id». Insomma, pur di ottenere potere a loro vanno bene anche gli antisemiti, i simpatizzanti di Putin e i gruppi estremisti.
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