L'orrore della “prigione galleggiante” voluta dal Regno Unito
Dopo anni di campagne di disumanizzazione lanciate da baciatori di rosari che fanno del razzismo la loro fonte di reddito, l'Europa che vorrebbero destre appare come una schifezza che fa sembrare Hitler un attivista per i diritti umani.
Se in Italia si è tornati a parlare di "difesa della razza" e in Grecia i migranti e i loro bambini vengono deportati su gommini lasciati alla deriva nell'Egeo, gli extracomunitari i inglesi si sono inventati una aberrante prigione galleggiante che serve ad impedire che i richiedenti asoli possano mettere piede sul loro territorio. Ma quella prigione era già stata usata anche da da Germania e Olanda.
Una volta introdotto il concetto per cui il migrante non è un essere umano ma è quello che la destra chiama "clandestino", ecco che diventa lecito trattarli come bestie. Vanno stipati in lager non dissimili dal carri merci usati dai nazisti e bisogna dire loro che la "mamma cristiana" non li vuole ed è pronta a pagare regimi africani affinché li tengano lontane da quelle piazze che la Lega sostiene andrebbero interdette a chi non bacia rosari e magari manco si traveste da unno alle sagre di Pontida.
E se Trump prometteva muri che avrebbero garantito più bambini morti nel Rio Grande, il primo ministro Rishi Sunak si è inventato la prigione galleggiante per promettere una feroce lotta a quella che lui chiama “immigrazione illegale”. Insomma, si vuole criminalizzare il fatto di essere stati più sfortunati nel nascere in un posto piuttosto che in un altro, chiarendo che chi è più ricco non vuole fra i piedi chi ha la "colpa" di essere nato dove si fa la fame. Eppure il governo Sunak si dice certo che mostrarsi razzisti li aiuterà a recuperare consensi.