Ma Jacopo Coghe non la smette mai di pensare ai genitali altrui?
Quella di Jacopo Coghe pare una propria e vera ossessione. Se ormai il fondamentalista ha già ampiamente chiarito che lui non accetta l'esistenza delle persone transessuali e vorrebbe tanto contribuire ad imporre leggi che possano danneggiare le loro vite, surreale è come paia trascorrere le sue intere giornate a frugare nelle mutande altrui al solo fine di insultare offendere e denigrare qualunque persone osi esistere contro il suo volere.
E così oggi lo troviamo ad urlare istericamente che lui esige che un uomo sia definito donna perché non si è fatto asportare l'utero come lui lo avrebbe probabilmente costretto a fare. E se pare davvero surreale che Coghe riduca la complessità dell'essenza umana ai soli genitali e all'uso che lui è solito farne, scrive:
Insomma, lui vuole che miss Olanda sia chiamata uomo, che le atlete donne siano ritenute maschi e che il padre di quel bambino sia definito femmina. A lui non sta bene la GpA, non vuole l'adozione e non gli va bene neppure che i figli si abbiano mediante coito. Praticamente farebbe prima a dire che a lui non sta bene nulla.
E se è inquietante vedere un barbuto estremista che urla come un pazzo che lui sarebbe espressione del suo pene e che il pene lo definirebbe, caso vuole non tenti neppure si spiegarci perché mai ritenga di avere diritto di imporre il sesso agli altri o in che modo la discriminazione di quelle persone lo renderebbero più felice. A lui cosa cambia? Vedere infelicità lo rende più felice? Discriminare lo fa sentire meglio?
Il suo sostenere che chi non è come lui non sarebbe sbagliato è già molto deprecabile. Ma il suo sostenere che bisognerebbe vietare agli altri il diritto di poter essere diverso da lui puzza di fascismo.
Ed è grave la ferocia che incita nei suoi proseliti, i quali fanno a gara ad irridere e insultare le persone trans al cospetto del loro mandante:
Chissà se Coghe si riterrà fiero di aver istigato commenti così violenti e intolleranti.