Pillon ci spiega che il sofferente va torturato e la donna gravida va soppressa


L'ex senatore leghista Simone Pillon sostiene che gli altri non debbano essere lasciati liberi di poter decidere come e quando morire, perché lui ha deciso che vita sarebbe sacra e vuole che la sua opinabile opinione sia imposta agli altri. Ma quando una donna in gravidanza rifiuta le cure che le avrebbero salvato la vita, ecco che diventa un'eroina ed un esempio da seguire perché la vita di una femmina conta meno di quella di un bambino. Il sofferente va torturato, la donna gravida va soppressa.
Se in realtà il comune denominatore tra i vari casi è che ognuno dovrebbe essere libero di poter decidere per la sua vita, è lanciandosi sul cadavere di una donna morta sei mesi fa che il leghista scrive:



Fosse stata lesbica, probabilmente l'avrebbe accusata di aver deciso a tavolino di far nascere un figlio orfano. Ma dato che è eterosessuale, allora la mamma non serve più e i suoi slogan non vengono più branditi contro di lei.
Magari Pillon è destinato a morire arrabbiato, sfiduciato, deluso, pieno di rancore e di follia ideologica, ma il suo uso propagandistico di simili vicende familiari pare uno dei punti più bassi da lui raggiunto.
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