Il leghista Pillon paragona la GpA alla prostituzione minorile


Il leghista Simone Pillon non fa che ripetere che lui è felice che la sua Giorgia Meloni voglia far arrestate i genitori dei bambini sgraditi alle lobby forzanoviste secondo il volere di Jacopo Coghe e dei patriarchi russi che finanziano la sua organizzazione. Pare davvero entusiasta al solo pensiero che quegli odiati bambini possano essere resi orfani per compiacere i gruppi di estrema destra.
E così, al posto di spiegarci perché chi commette atti di tortura all'estero non possa essere processato in Italia, preferisce paragonare i figli alla prostituzione minorile, ossia ad una pratica abominevole in cui i suoi divieti non hanno cambiato il fatto che l'Italia sia al primo posto nel mondo per turismo sessuale:



Con buona pace per il governo che ha concesso funerali di stato e lutto nazionale a chi era accusato di sfruttamento della prostituzione minorile in Italia, il voler paragonare la GpA alla prostituzione minorile descrive il livello culturale del leghista medio, anche se qui nel caso di Pillon pare configurarsi l'aggravante della cosiddetta ideologia "prolife".
Peccato che Pillon si dimentichi di dire una cosa: che la prostituzione minorile non configuri "reato universale" in Italia e che il governo veicoli l'idea che stuprare minorenni sia meno grave che far nascere bambini, sottolineando che sarebbe preferibile compiere atti di tortura piuttosto che avere figli dato che la tortura non è perseguibile ma per la genitorialità loro vogliono il carcere.
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