Brasile, una sentenza stabilisce la reclusione per gli insulti omobitransfobici


La Corte Suprema del Brasile ha stabilito che i discorsi omofobi potranno essere puniti con il carcere e con con pene detentiva tra i due e i cinque anni.
A testimonianza di come non tutti siano uguali e che dunque sia inutile votare, la caduta di Bolsonaro ha permesso l'ascesa di un governo che si è impegnato nella tutela giustizia sociale. Ora, grazie alla Corte Suprema, è stato sancito un “imperativo costituzionale“ per garantire ai cittadini lgbt una protezione equa ai sensi della legge.
Approvata con nove voti a favore e un solo contrario, la Corte Suprema brasiliana ha stabilito che gli insulti omobitransfobici saranno punibili con la reclusione, mossa che li mette sullo stesso piano giuridico dei discorsi d’odio razzista. La decisione si basa sull'assunto che lo Stato debba opporsi a qualsiasi forma di discriminazione.

Ma mentre la Corte Suprema del Brasile ha stabilito che i discorsi omofobi sono punibili con il carcere, da noi un generale gira per tutte le televisivi a promuovere un suo libro in cui scrive che “i gay non sono normali”.
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