l pastore Carollo insiste nell'attribuire al volere di Dio ogni sua più opinabile pretesa discriminatoria


Il pastore evangelico Luigi Carollo ha condotto una campagna elettorale per Giorgia Meloni e si è dichiarato estasiato dalle affermazioni omofobe, xenofobe e razziste del generale Vannacci. Ma dato che ad una certa destra piace fare vittimismo, oggi dichiara:



Peccato che il problema non sia tanto la sua strenua promozione della destra e il suo continuo elogio a qualunque forma di odio. Il fatto più inaccettabile è che il pastore diffami Dio sostenendo che quella schifezza sarebbe il suo volere.
Dato che c'è chi ritiene che Dio non sia malvagio come lui lo ritrae, pare un'offesa a milioni di credenti il suo affermare che la sua ideologia e il suo credo in Giorgia Meloni sarebbero il volere di Dio. Perché anche Hitler diceva che Dio stava con lui, ma tale affermazione pare una bestemmia.
Quindi il pastore può esprimere qualunque idea aberrante voglia legare al suo nome, ma pare lecito che gli si chieda di lasciare in pace Dio quando il suo credo in Orban pare prevalere sui Vangeli. Perché un conto è dire "io penso che Dio voglia il male", un altro è arrogarsi il diritto di affermare che "Dio vuole il male". A quel punto, chi crede davvero in Dio dovrà intervenire e difendere il suo Dio dalle parole che Carollo gli infila in bocca.
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