La Lega attacca il presidente della Consulta perché chiede siano riconosciuti i diritti dei bambini con due padri o due madri


Il leggista Simone Pillon ama sostenere che l'educazione al rispetto sia sbagliata perché basta avere un papà maschio e una mamma femmina e si avrà la certezza che i figli cresceranno bene. Poi, quei figli, finiscono con lo stuprare ragazzine a Palermo, ma lui non ne parla.
Ama anche sostenere che nel Paese che detiene il record mondiale per turismo sessuale, in cui alcuni genitori violentano i figli o li costringono alla prostituzione, lui abbia deciso che ad importare è solo che si dica che serve un papà maschio e una mamma femmina. E dato che pare divertirsi un mondo a insultare le famiglie altrui e a mostrarsi come il leghista che incita alla discriminazione, non si risparmia dai suoi soliti slogan su fantomatiche "compravendite" di bambini.



Se è apprezzabile che Pillon si sia reso conto che i suoi proseliti hanno bisogno di versioni brevi perché probabilmente non saranno in grado di leggere testi lunghi o che non abbiano figure esplicative, è interessante che Pillon si inventi teorie che spaccia per verità rivelate. Infatti anche un idiota potrebbe capire che sia meglio avere due genitori gay che un genitore omofobo o un genitore dedito alla pedofilia.

Ripetendo sempre gli stessi slogan, il leghista aggiunge pure:

Illustre presidente, non devo certo spiegarle io che da coppie dello stesso sesso non possono nascere figli, e che dunque l'espressione da lei usata è un ossimoro.

Peccato che anche Gandolfini non possa avere figli, ma Pillon definisce suoi figli quei bambini che l'esponente delle lobby omofobe si è procurato (non certamente in modo gratuito) all'estero. Ed è divertendosi a definire "pseudo" ogni soggetto giuridico non sia espressione delle sue voglie e della sua presunta sessualità che prosegue:

Eppure in molti continuano a farne deliberatamente uso, e mi par di capire che lo scopo sia quello di stendere una cortina fumogena e costruire una sorta di pseudo-realtà, fondata non su quanto è, ma su quanto le ideologie vorrebbero farci credere.
La domanda di fondo è la seguente: quando la natura (o per chi ci crede, il buon Dio) ha stabilito che la procreazione necessitasse di un padre e una madre, ha posto le due figure genitoriali come elemento accidentale, utile solo alla contingenza del momento riproduttivo, oppure il loro ruolo e il loro compito si estendono anche alla lunga fase di educazione e cura che seguono il mero incontro tra i gameti?

In realtà la natura prevede da millenni che i gay si prendano cura di bambini, avrebbe previsto che Gandolfini non avesse figli e avrebbe fatto morire molto prima quell'Alfie Evans che Pillon voleva continuare a torturare. Quindi attribuire la sua omofobia alla natura pare solo una truffa ideologica.

Scomodando pure la Costituzione, prosegue:

Istinto, senso comune, storia, tradizioni e norme ci confermano che il compito dei genitori non si esaurisce con il concepimento, ma anzi cresce e si fa sempre più importante nelle fasi successive alla nascita per poi ritirarsi (senza mai cessare del tutto) man mano si sviluppa l'indipendenza del figlio.
La naturalità della societas familiare, tutelata - come Lei ci insegna - anche dalla nostra Costituzione, è posta proprio a presidio della relazione coniugale ma più ancora di quella genitoriale. Sostenere che esistano figli di genitori dello stesso sesso significa legittimare una "artificialità" della generazione, fingendo di ignorare le tecniche immorali e illegali che permettono l'elisione del genitore naturale a vantaggio della categoria sintetica del c.d. "genitore di intenzione".
La compravendita di gameti maschili, impiegata dalle coppie lesbiche, e l'utero in affitto, usato dalle coppie gay, sono delitti puniti dalla legge penale italiana in quanto considerati contrari ai valori di dignità della persona umana cui si ispira il nostro ordinamento e in definitiva il nostro viver comune.
La legittimazione di qualsiasi forma di riconoscimento giuridico di due "genitori" dello stesso sesso, oltre ad urtare insanabilmente contro la natura umana, porterebbe sempre e comunque in sè la legittimazione di quelle pratiche di concepimento e gestazione illegali che al contrario sono e devono restare vietate.

Per farla breve, Pillon dice che alcuni bambini esistono ma lui vuole so faccia finta che non esistono perché lui non vuole legittimare le loro vite. Poi, inventandosi che la sessualità si svilupperebbe per emulazione del genitore, aggiunge:

A questo si aggiunga un secondo, forse più importante, ragionamento. Lei, presidente, ha giustamente parlato della necessità per i figli di trovare identità negli affetti familiari.
La naturalità dell'istituto familiare provvede a tale identità offrendo al figlio un padre e una madre, cioè un uomo e una donna, che come detto conservano e incrementano i loro compiti ben dopo l'atto procreativo, così che il bambino o la bambina possa crescere sostenuto sia dalla figura maschile che da quella femminile, e dalle rispettive identità e differenze possa trarre forza per costruire la propria identità.
Non sono infrequenti i casi di persone cresciute senza padre o senza madre, ma ognuno di loro ha potuto trovare la figura paterna o materna altrove, magari nel nonno, o nell'insegnante, o nella sorella maggiore.

Insomma, tutto il suo ragionamento si basa sul suo sostenere che quei genitori non vadano ritenuti tali. E chissà se pensa davvero che lui abbia una moglie per emulazione di un padre che si portava a letto sua madre...

In quella sua abitudine a definire "ideologia" la natura che contrasta con la sua ideologia, conclude:

Occupare abusivamente gli spazi della paternità o della maternità imponendo ad un figlio due padri o due madri significa privarlo non solo, fisicamente e scientemente, del padre o della madre ma anche dell'idea stessa di padre o di madre, con grave detrimento per quella necessaria "identificazione" cui proprio Lei giustamente faceva riferimento.
Illustre presidente, le ideologie, la politica, la legge, la giurisprudenza e la stessa Costituzione non possono modificare la realtà: un essere umano nasce da un padre e da una madre. Lasciamo che continui ad essere così. I diritti dei bambini sono integralmente tutelati anche se sull'atto di nascita risulterà il solo nome della madre che li ha gestati, o del padre che li ha concepiti, senza forzare la legge e la natura imponendo pericolose duplicazioni.

Quindi, dato che Gandolfini non ha generato i suoi figlie la moglie di Gandolfini non li ha partoriti, Pillon ci sta dicendo che quei figli non andrebbero ritenuti tali?

Sempre fantasticando su peni e vagine, chiosa anche:

Il compagno del papà o la compagna della madre potranno voler loro bene e star loro vicino, ma senza distorcere la realtà delle cose. E per carità, lasciamo stare i "genitori di intenzione" che ci porterebbero chissà dove altro, visto che se due uomini possono essere genitori, perchè non tre, o cinque, o due uomini e tre donne...

Ecco, quando inizia parlare cdi cinque donne diverse, perché non chiede a Salvini o a Berlusconi dato che loro sono esperti in molteplici fidanzatine?
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