Porro tenta di sostenere che ciò che non è illegale non sia criticabile


Nicola Porro è impegnato da giorni a negare lo gravità delle inaccettabili parole pronunciate dal generale Vannacci. E così, oggi si inventa che i quotidiani di sinistra avrebbero "travisato" le sue parole, anche se non tenta di negare alcuna delle affermazioni sessiste, razziste ed omofobe al centro delle polemiche. Poi, quasi volesse apparire teatralmente drammatico, si inventa pure che lecite critiche a parole inaccettabili equivarrebbero ad una "lapidazione":



La tesi promossa da Porro è che ciò che non è illegale debba poter essere detta. E dato che fantasticare su sesso pedofilo non costituisce reato, secondo la sua tesi, sarebbe suo diritto scrivere libri in cui fantastica su stupri minorili. E sostiene pure che avrebbe diritto di lamentarsi se qualcuno si dicesse schifato.

Nell'articolo pubblicato da Porro, leggiamo:

Non è un caso se anche molti pensatori di sinistra si sono schierati a difesa del generale, compreso il comunista Marco Rizzo. Il motivo è semplice: “L'intervento contro il generale – dice Ricolfi – si basa sì sui contenuti del suo libro (definiti “deliranti”, o “farneticanti”), ma non poggia sulla individuazione di alcun reato, né di opinione né di altro tipo, connesso alle idee ivi espresse”. Non ravvedendo alcun tipo di reato nel testo di Vannacci, dunque, è evidente che ci troviamo di nuovo di fronte ad un pericoloso caso di tentativo di bloccare la libertà di espressione. Metodo che ormai viene applicato sempre più spesso in “aziende, nelle università, negli apparati pubblici”.

La tesi è che l'intera destra sia eccitata da razzismo, omofobia e misoginia. Ed è curioso tiri in ballo un "reato di opinione", che non esiste in Italia, in difesa di parole che hanno il evidente fibe di istigare discriminazione. Dovessimo noi dire chiaramente cosa pensiamo di Porro, è certo che lui non ci denuncerebbe dicendosi offeso? E quindi, con che coraggio dice che il suo Vannacci deve poter offendere gay, donne e stranieri senza risponderne?

Ma forse avremmo dovuto smettere di leggere quando zporro tenta di sostenere che Ricolfi non sarebbe "certo di destra".



Non serve aggiungere altro. Eppure è in quella sua abitudine a travisare la realtà che giura che i cambiamenti climstici non sarebbero responsabili degli incendi dolosi in Grecia.



Certo, peccato che se l'incendio si è espanso sino a quelle dimensioni è perché le temperatura sono molto alte. Ed il bello è che Porro viene pure considerato la punta di diamante della leadership intellettuale della destra italiana.
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