Scatta il caso Adinolfi per le sue promesse di facili guadagni grazie alle scommesse


Dato che sarebbe impensabile ritenere che Mario Adinolfi possa campare gestendo un partito che nessuno vota e scrivendo libri che in pochi leggono, è cosa nota che la sua principale fonte di introiti sia rappresentata dalle scommesse e dal gioco d'azzardo.
Ora, però, qualcuno si domanda la lecita delle promesse con cui cerca nuove persone che gli diano soldi da scommettere. Lui afferma che si possa diventare milionari in 4 anni o garantirsi delle rendite per «combattere l'inflazione». Per farlo, bisogna versare una quota superiore ai tremila euro su un suo conto corrente ed attendere che lui faccia soldi. «Magari anche voi comprerete l'appartamento dei sogni», promette Adinolfi dal suo profilo ufficiale.
Adinolfi sostiene che la possibilità di perdita sarebbe «improbabile» e che lui se ne assumerebbe i rischi mentre assicura guadagni esentasse ai suoi finanziatori. Insomma, una cosa che parrebbe un po' troppo bella perché sia vera.

E così, il giornalista d'inchiesta Germano Milite e il Cerbero Podcast hanno sollevato alcuni dubbi sulla regolarità dell'attività del leader del Popolo della Famiglia: da come sia possibile garantire rendite minime in un'attività legata alle scommesse alle modalità per entrare in un gruppo dichiarato chiuso ma che regolarmente apre le porte a coloro che si iscriveranno più velocemente, con slogan simili a televendite. Si ipotizza possano essere presenti anche presunte violazioni del decreto dignità, entrato in vigore in Italia nel 2018 che vuole disciplinare il gioco d'azzardo.


«Trovo incredibile come un personaggio pubblico, nonché ex deputato tutt'oggi a capo di un movimento politico e quindi con un certo seguito e una certa credibilità, promuova uno strumento del genere sfruttando la paura dell'inflazione e il senso d'urgenza di persone che potrebbero avere bisogno di soldi, promettendo loro di diventare milionari nel giro di pochi anni -commenta Germano Milite al Corriere del Ticino-. Investimenti che peraltro vanno a finire in un conto il cui IBAN è intestato ad Adinolfi stesso. Il quale, ricordiamo, è un giornalista professionista e dovrebbe avere vincoli deontologici da rispettare. Proprio per essere stato un rappresentante delle istituzioni, vorremmo che Adinolfi rispondesse ai nostri dubbi per rassicurare tutti sulla regolarità della sua attività».
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