Sgarbi sistiene che il razzismo del generale Vannacci sarebbe espressione di "cristianesimo"


La destra pare incapace di condannare le parole omofobe, razziste e xenofobe di Vannacci. Ma è il solito Vittorio Sgarbi a fare dinpeggio, sostenendo che il dire che i gay sarebbero "anormali" o che sia legittimo uccidere persone disarmate sarebbe espressione di vero "cristianesimo".

Se non ci risulta che la Bibbia legittimi l'omicidio o che l'odio rientrerebbe nei "diritti" costituzionali, il sottosegretario alla cultura del governo Meloni afferma:

Nella garanzia dei diritti non ci sono gerarchie. Abbiamo visto che è riconosciuto legittimo dai vertici dell'Esercito il matrimonio di due persone dello stesso sesso. È un affare privato ma si consente che l'unione si compia in divisa. Non lo discutiamo ma, parimenti, dev'essere consentito non in divisa, ma in un libro, scrivere le proprie idee, tra l'altro legate a profondi principi cristiani senza patire sanzioni.

Ancora una volta la regione diventa pretesto per legittimare l'odio, peraltro mostrando una certa ignoranza riguardo a ciò che predicava Gesù.
Inoltre Sgarbi rasenta il ridicolo parlando di "dittatura delle minoranze". Hanno in mano il governo del paese, controllano i principali media, stanno ossessivamente difendendo il personaggio avallando il diritto all'odio e la colpa sarebbe della minoranza?
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