I politici leghisti si offrono come sponsor per Esselunga, ossia il supermercato che li finanziava illecitamente


Se la propaganda del Ventennio era interamente basata sulla costruzione di un "noi contro loro", non pare troppo dissimile l'attuale retorica delle destre, dove ogni pretesto viene sistematicamente usato per inventarsi delle inutili contrapposizioni.
E così, solo in un Paese allo sbando può accadere che lo spot di un supermercato (che peraltro finanzia Lega e Fratelli d'Italia) possa diventa la priorità di Salvini e della Meloni. Il divorziato e la donna non-sposata si dicono estasiati da uno spot che usa una bambina per attaccare quei genitori che decidono di separarsi, come peraltro hanno fatto molti die loro colleghi e praticamente tutti i loro miti. Infatti, da Trump a Berlusconi e da Musk a Putin, nessuno si è fatto mancare almeno un divorzio.

Non pare normale neppure il fatto che un europarlamentare leghista, pagato con i nostri soldi, usi il suo ruolo istituzionale per fare pubblicità ad un supermercato privato. Ed è alquanto indecente rida davanti a chi dice che grazie alla loro polemiche, Esselunga si sarebbe «tolta dai c*glioni i clienti piddini» che loro sostengono non mangino spazzatura come gli elettori leghisti:



Anche Daniele Capezzone, ex portavoce di Forza Italia ed attuale direttore editoriale di Libero, si propone come promoter di Esselunga ed invita i suoi a correre a fare fare la spesa nel supermercato che usa i bambini contro il diritto al divorzio:



Peccato che da politici e giornalisti ci si attenderebbe altro. Infatti non paghiamo Ciocca perché faccia il testimonial di Esselunga, ma perché spieghi alle famiglie italiane il motivo per cui quel supermercato è accusato di evadere le tasse:



Oppure potrebbero parlare di come Esselunga finanziasse illecitamente la Lega:



A loro si è aggiunto anche l'immancabile pastore evangelico Carollo, il quale dichiara ai suoi fedeli che lui comprerebbe solo da Esselunga:



Ma dato che Carollo è noto soprattutto per i suoi continui attacchi ai diritti lgbt, un suo amico personale è tornato ad attaccare Gayburg con la modalità che è stata insegnate dal consigliere leghista Sergio M. Binelli. Senza spiegare perché mai lui ritenga che uno spot che attacca i divorziati dovrebbe essere usato per attaccare i gay, trova divertente inventarsi che noi scriveremmo queste scempiaggini:



Il bello è che Carollo ride, quasi trovasse divertente deridere l'omofobia. Ed è strano che Carollo promuova i partiti del divorziato Adinolfi, del divorziato Salvini e della non-sposata Meloni, ma poi decida che chi attacca i divorziati starebbe attaccando i gay e non i suoi beniamini. Infatti è stato proprio l'evangelico ad aver tirato in ballo i gay attraverso alcuni messaggi in cui incitava i suoi proseliti a prendersela con i gay per gli etero che divorziano.
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