I fondamentalisti insultano l'arcivescovo di Milano, accusandolo di non essere omofobo

Il blog integralista "Messa in latino" è tornato ad attaccare la curia, accusata di essere troppo rispettosa verso le persone lgbt. In un post intitolato "Mons. Delpini, arcivescovo di Milano, apre all'omosessualità praticata e alla teoria del genere?", il blog di estrema destra scrive:
Speriamo di aver letto male la Lettera pastorale alla Chiesa di Milano per il nuovo anno 2023/2024 (Proposta pastorale per l’anno 2023-2024) di S.Ecc. Rev.ma Mario Delpini, Capitolo II: "Una cura particolarmente delicata nella sensibilità contemporanea deve essere dedicata ad accompagnare e interpretare l’esperienza dell’amore e delle diverse sfumature dell’attrazione, sia verso persone di genere diverso sia verso persone dello stesso genere. La frettolosa etichetta di “omosessuale”, “eterosessuale” mortifica la dinamica relazionale e tende a ridurla a una “pratica sessuale”.
Cosa abbiamo letto?
Noi ci leggiamo un'apertura - chiara - alle pratiche sodomitiche e a sdoganare il peccato contro natura. Ci piacerebbe essere smentiti ma le parole sopra - pur nella solita ambiguità della new wave ecclesiale - ci paiono purtroppo chiare.
Insomma, parrebbero convinti che la fede "cristiana" si fonderebbe sull'omofobia e sull'odio verso chi ha caratteristiche naturali diverse dalle loro. Ed ovviamente urlano che loro non sanno che farsene di preti che non elargiscono condanne, giudizi e offese gratuite come loro.
Convinti che bisognerebbe negare il genere prché alle organizzazioni forzanoviste piace parlare solo di sesso biologico, aggiungono:
Inoltre è riprovevole che l'arcivescovo parli di "genere" e non di "sesso" (ricordiamo la Scrittura: "Maschio e femmina li creò"). Egli sembrerebbe accettare l’idea che ci siano tanti generi, adeguandosi al rifiuto della visione binaria uomo-donna tipico del pensiero unico attuale?
E, in ogni caso, queste potrebbero essere linee guida per i confessori per aiutare i fedeli ad abbandonare il vizio impuro (la pratica sessuale), non ci paiono certamente indicazioni da lettera pastorale coram populo per la diocesi più grande del mondo.
In pratica, ammettono che loro vorrebbero imporre la loro visione binaria della natura, basata sui genitali quali organi che dovrebbero determinare la natura stessa delle persone. E dato che probabilmente sono avvezzi all'offesa, concludono:
E' malizioso pensare che, viste le tendenze sinodali dalle parti di S. Marta, Delpini voglia la porpora almeno al prossimo giro (per non sentirsi più inferiore a Cantoni)?
Sarebbe malizioso pensare che i "signori" di "Messa in latino" siano quanto di meno cristiano possa esistere su questo pianeta?