Pillon dichiara guerra all'Illuminismo


L'ex senatore leghista Simone Pillon ha dichiarato guerra all'Illuminismo, sostenendo che andrebbero rivalutati gli stupri e le uccisioni delle Crociate. A suo dire, si sarebbe del "sacro" nel tentativo di sfruttare la religione come pretesto per colonizzazioni ed oppressioni. Ed è altresì curioso vi contrapponga la liberazione della Rivoluzione Francese, esprimendo un giudizio di condanna verso i principi di libertà, eguaglianza e fratellanza:



Non è una novità che per qualcuno l'illuminismo ed i suoi precursori siano il male assoluto, poiché affermarono il primato dell'uomo, l'inutilità del dogma e la superstizione e l'ignoranza che si celano dietro le religioni rivelate. L'abuso di una religione per costringere le persone ad obbedire ai dogmi è essenziale per chi cerca pretesti per negare il bene e imporre il proprio interesse, come i vari preti nazisti o il patriarca Kirill hanno abbondantemente dimostrato.

Naturalmente Pillon non linka l'articolo che critica, sia mai che qualcuno possa verificare le sue teorie e le sue molteplici condanne. Eppure alcuni passaggi fanno pensare che Pillon abbia avuto alcune difficoltà nella comprensione di quel testo.
Ad esempio, Pillon afferma che "l'idea di natura, e lo stesso giusnaturalismo si fondano in definitiva sull'idea che Qualcuno abbia creato quella natura e quel diritto naturale". Ma quell'affermazione non ha nessun senso nel contesto dell'articolo, dato che il concetto di natura espresso non è quello della sua "famiglia naturale" formata da un Salvini e le sue fidanzate o dalla meloni e il tizio che non è suo marito, ma il la natura viene intesa come vita sulla terra, evoluzione, ambiente che ci ospita. Il trascendente non è natura: è fede.
Se poi Pillon vuole riportare tutto ai suoi slogan su come il fatto che lui non distingui i maschi dalle femmine vada ribaltato accusando gli altri di non chiamare al maschile le donne trans come lui ama fare, allora si parla d'altro.
Inoltre, se Pillon non sa che oltre a contestare le statue di Colombo (in quanto simbolo di colonizzazione e genocidio) si contestano anche le statue di Stalin, il problema pare suo. E sinceramente dibrebbe dirci chi e in che modo starebbe "giustificando le stragi della Rivoluzione Francese" data la convinzione con cui lo dichiara.
SE Pillon lo pensa davvero, potrebbe spendere qualche parola per condannare le troppe stragi perpetrate nella storia in nome di Dio ,a cominciare dai cosiddetti "eretici", alle crociate o ai conquistadores. E potrebbe anche condannare quei dittatori che si dichiaravano cattolici, come il noto lefebvriano Pinochet.
Dato che viviamo in un Paese che dovrebbe essere laico, a Pillon andrebbe inoltre spiegato che anche nel mondo conservatore ci sono laici e non va interpretare alla luce del trascendente, che in quanto non dimostrabile, non è condivisibile. Ad esempio, anche il suo dirsi "cristiano" meriterebbe dibattiti e probabilmente tanti cristiani non condividerebbero la sua autopercezione.
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